A Livorno la sinistra ha perso non il sindaco …ma la testa
Il PD paga a Livorno il ruolo di padre padrone, nell’intreccio con i poteri forti della città contro i lavoratori. La sua sconfitta non è in sé ragione di scandalo. Non è caduto nessun “sindaco della sinistra”. E’ invece uno scandalo la vittoria del movimento reazionario a 5 Stelle, e tanto più il fatto che larga parte della sinistra livornese abbia sostenuto al ballottaggio il candidato grillino , salutando addirittura la sua vittoria come propria vittoria. E’ umiliante in particolare che questo avvenga a Livorno, patria fondativa del Partito Comunista rivoluzionario di Gramsci e Bordiga.
A differenza di SEL e PRC siamo ovunque e da sempre alternativi al PD, ne denunciamo da sempre la natura borghese, ci opponiamo coerentemente alle sue politiche nazionali e locali, denunciamo ogni compromissione ministeriale o assessorile con quel partito . Anche a Livorno, come ovunque possibile, il PCL è stato presente con una propria lista e un proprio candidato sindaco in contrapposizione al PD e al centrosinistra.
Ma non si può contrastare il PD da sinistra sostenendo il grillismo, amico di Farage. L’M5S è un movimento reazionario, che persegue una Repubblica plebiscitaria e l’abolizione di ogni partito e sindacato. Il fatto che questo movimento capitalizzi parte del popolo di sinistra, è una ragione di allarme in più, non in meno. Il fatto che gruppi dirigenti di una sinistra che si vorrebbe “radicale” appoggino elettoralmente questo movimento reazionario “contro il PD”- salvo prendere assessori a braccetto col PD contro i lavoratori in tanta parte d’Italia- misura l’assenza totale di principi e una deriva senza ritorno.
Il PCL si opporrà alla giunta reazionaria grillina a Livorno come è all’opposizione delle giunte grilline a Parma e Ragusa. Tutte non a caso privatizzatrici e anti operaie.