Una “dannata teoria”: La caduta tendenziale del saggio di profitto
La caduta tendenziale del saggio di profitto è una formula dell’analisi economica marxiana. Con essa Karl Marx identificò quel fenomeno secondo cui l’aumento progressivo degli investimenti in macchinari e in materie prime trattate ( semilavorate) avrebbe prodotto tendenzialmente un profitto sempre minore per il sistema delle imprese capitaliste.
Il carattere di semplice tendenza che K.Marx attribuisce a questa legge è dovuto alle politiche economiche dicontrotendenza (dei Governi e delle imprese),oltre che da fattori imponderabili come guerre, catastrofi naturali ecc.
Comunque sia, nonostante ci abbiano provato in molti a smentire questa teoria, ogni volta che è stata data per morta è poi risorta nella materialità degli eventi della storia.
Su questo principio Marx teorizza il concetto di un rendimento decrescente strutturale della crescita del capitalismo, individuando nella caduta tendenziale del saggio di profitto l’effetto tipico e ultimo del modo di produzione capitalistico.
Questa analisi specifica risulta essere una delle posizioni teoriche di Marx più criticate nella storia del pensiero economico
Naturalmente tale ostilità si spiega perché essa distrugge il dogma della crescita indefinita della produzione come base del benessere sociale .
Detto in parole povere, maggiore è il capitale a disposizione delle imprese private, più esse ne investono in tecnologia una quota crescente . Con il profitto, cresce la redditività del lavoro ma anche la concorrenza e più velocemente si arriva alla crisi dell’intero sistema.
Se non fossimo noi a pagare la crisi : lavoratori dipendenti più o meno precari, più o meno a partita IVA individuale, più o meno nelle variegate forme contrattuali inventate dal capitale per sfruttarci meglio; ebbene, dovremo ringraziarlo il “ piccolo mostro di Firenze” che si sta scavando la fossa sotto i piedi.
E invece no, la lotta di classe si può ignorare o non comprendere ma in qualche modo la si combatte sempre, più o meno consapevolmente, perché riguarda la sopravvivenza.
Ma c’è una differenza fondamentale fra esserne coscienti o meno, che è la differenza fra il poterla vincere e perderla sicuramente.