Forlì come il resto del mondo: analisi del voto
di Falaghiste
Partiamo dai dati nudi e crudi di queste elezioni per quanto ci riguarda.
Sinistra rivoluzionaria ha ottenuto 29.176 voti (0,08%) mentre nelle precedenti politiche del 2013 il PCL da solo ne aveva ottenuti 89.995(0,3%).
Ritengo però più interessante il confronto con i risultati delle elezioni comunali di Forlì del 2014, perché i due livelli (politiche e comunali) per quanto riguarda la sinistra, rivoluzionaria, riformista o stalinista che sia, non differiscono di molto.
A Forlì il Pcl ottenne, con il candidato sindaco Giacomo Turci, 287 voti (0,47%) mentre in queste elezioni SR ne ha ottenuti solamente 106 (0,16%); un calo vistoso di 181 voti.
Sempre nel 2014 la lista civica di Rifondazione Comunista (Sinistra per Forlì) prese 826 voti (1,35%) mentre in queste elezioni Potere al popolo (sotto mentite spoglie RC + Sinistra Anticapitalista e qualche centro sociale ne ha ottenuti 516; un calo, anche questo vistoso, di 310 voti.
L’unico a sinistra che potrebbe cantare vittoria (e lo farà) potrebbe essere il Partito Comunista di Rizzo che nelle elezioni comunali del 2014 non era presente. Esso prende 568 voti (0.87%); un risultato notevole date le circostanze, ma solo in senso aritmetico.
Complessivamente queste tre liste ottengono 1190 voti, mentre nelle comunali del 2014, il Pcl+Rifondazione (sinistra per Forlì) ne presero 1113; una crescita di 76 voti non molto rilevante.
Questi i numeri, ma la matematica in questo caso è poco significativa politicamente, perché le succitate formazioni hanno poco, quasi nulla in comune.
Potere al popolo è una formazione di tipo riformista, che pensa che il capitalismo possa diventare buono; e che se avesse superato il 3%. avrebbe fatto di tutto per rientrare nel gioco alleandosi con il PD, nell’ illusione di “spostarlo a sinistra”.
Il Partito Comunista di Rizzo è il classico partito stalinista, maschilista, settario e nazionalista; programmaticamente affine alla destra estrema sulla questione Europea e della sovranità monetaria.
Esso è completamente assente nelle lotte e nei movimenti, ma grazie ai notevoli “agganci” del suo Leader è riuscito ad apparire attrattivo per i nostalgici del grande PC.
Potere al popolo nonostante una ottima e visibilissima campagna elettorale; e l’adesione della maggior parte delle avanguardie politiche (vale a dire della maggioranza delle persone politicamente attive nell’estrema sinistra) è la delusione peggiore; viste le grandi aspettative e l’operazione politica apparentemente riuscita.
Probabilmente se il PCL a Forlì si fosse presentato da solo con il suo simbolone di falce e martello bene in evidenza, ma a scapito della presenza di SR a livello nazionale, è probabile che molti voti nostalgici sarebbero arrivati. Insomma il Partito Comunista di Rizzo ha capitalizzato quel poco che resta dell’immaginario comunista.
Va precisato che Rizzo ha votato, quando ancora era in Rifondazione Comunista, tutte le leggi fatte dal centro sinistra, sia nei governi precedenti a quello di Renzi (Prodi, D’Alema ecc) che nelle numerose giunte locali: privatizzazioni, finanziamenti alle scuole clericali, tagli alla sanità e alle pensioni ecc; come del resto hanno fatto (sempre con Rifondazione Comunista) molti esponenti storici di Potere al Popolo, candidati a queste elezioni.
Insomma se la proposta anticapitalista, non ha trovato riscontro fra gli elettori, nemmeno la sinistra estrema nel suo complesso è stata tenuta in considerazione se non in forma nostalgica e senza prospettive; sempre e comunque all’interno di numeri elettoralmente insignificanti.
Interessante il fallimento di -potere al popolo-, che dimostra che le avanguardie politiche in realtà rappresentano solo se stesse e quindi, non sono avanguardie di fatto, ma solo gruppi di individui che se la raccontano fra loro, estranee alle masse, estranee alla classe operaia, senza radicamento nei conflitti sociali e di classe.
La sensazione è che siamo arrivati alla fine di un’epoca e che bisogna affrontarne un’altra con pazienza umiltà e determinazione.
Histórias entrecruzadas que colocam em cena momentos da URSS stalinista, a guerra civil espanhola e as viagens de Trotski.