Né la pioggia né le cariche…
Oggi i lavoratori ex Ferrari e i lavoratori LB hanno iniziato il proprio presidio di protesta alle 5.00 del mattino davanti alla Marcegaglia di Ravenna, tra raffiche di vento e pioggia incessante. I lavoratori ex Ferrari stanno ancora attendendo l’impiego promesso in sede di accordo il 31 agosto e stanno assistendo con rabbia alla loro sostituzione con altri operai. I 15 rimasti si trovano nella paradossale situazione di essere licenziati non perché il lavoro non ci sia, ma per pura volontà politica. Per rappresaglia e per punizione. E nella completa indifferenza delle istituzioni del territorio, guidate da quegli stessi partiti che hanno varato le più nefaste riforme antioperaie e filopadronali. Sulla loro pelle e su quella delle loro famiglie si consuma un brutale atto di crudeltà padronale: il loro reintegro servirebbe da esempio agli altri lavoratori, starebbe a significare che con la lotta e la solidarietà operaria si ottengono dei risultati. E questo, chiaramente, per il padronato è inammissibile.
Eppure, nonostante tutto, la lotta si è estesa, e la solidarietà tra i lavoratori continua: gli appartenenti alla cooperativa LB hanno avuto la forza di denunciare tramite il loro sindacato SGB la situazione terribile che stanno vivendo, fatta di pasti consumati a terra, cambio dei vestiti nei piazzali, mancata garanzia del diritto ai permessi e alle ferie, nemmeno per le cure mediche.
Davanti all’indisponibilità al dialogo delle aziende coinvolte, in primis Marcegaglia, i lavoratori non hanno potuto far altro che tentare un blocco merci respinto dalla celere in assetto antisommossa. Questa è la ricetta del padronato quando si chiedono salario e diritti. Questa è la reazione quando si chiede il rispetto dei patti e persino delle più basilari condizioni di sicurezza, salute e lavoro.
Noi del Partito Comunista dei Lavoratori, con le sezioni Romagna e Bologna, siamo accanto ai lavoratori ex Ferrari ed LB-Coop in ogni iniziativa di lotta presente e futura.
È fondamentale unire le rivendicazioni e le vertenze dei lavoratori dello stesso stabilimento, a prescindere dalle diverse condizioni a cui operano, e unire ogni vertenza a una rete di vertenze territoriali: è necessario che i lavoratori prendano coscienza che uniti sono più forti, che non esistono lavoratori intoccabili, che l’attacco senza precedenti ai loro diritti toccherà tutti prima o poi.
A questi attacchi crescenti, ingiustificati se non per la sete di profitto dei padroni, si può solo rispondere con la lotta.