Contratto Marcegaglia: prima fregatura
Che il contratto integrativo Marcegaglia (Forlì) fosse una fregatura era una cosa arcinota tra noi (e abbiamo cercato con i nostri volantini di avvisarvi), quello che non ci aspettavamo era essere così profetici dopo appena due mesi.
In assemblea, il front man della delegazione sindacale Fiom aveva dato per certo il premio una tantum tassato al 10% subito nella prima paga disponibile (10 marzo), ma al 10 aprile ancora il premio non c’è, anche se il decreto è stato firmato il 25 marzo. È grave dare per certo un premio detassato senza avere nessuna certezza che così sarà (prova evidente), il premio (vero spartiacque della trattativa e del convincimento dei lavoratori) avrebbe dovuto essere pagato come accordi. Ma davanti all’arroganza del padrone, che fa quello che vuole decidendo come e quando pagare, l’assoluto silenzio della RSU aziendale non solo non raccoglie il sentimento di chi dovrebbe rappresentare, ma sbeffeggia addirittura chi prova a chiedere un’ora di sciopero. Decidono loro cosa fare, bypassando l’assemblea.
Questo è solo l’inizio di un’illusione costruita ad arte dal padrone e appoggiata da funzionari sindacali inadatti a ricoprire quel ruolo.
Noi del PCL vi avevamo avvertiti che questo contratto non paga. Questa è la prima di una serie di fregature.
Non siamo indovini con la sfera di cristallo, semplicemente conosciamo i padroni e purtroppo anche i burocrati. Per noi contano solo i lavoratori. Per questo invitiamo i lavoratori Marcegaglia a riprendere le iniziative di lotta e di protesta.
Soprattutto ora che la stretta burocratica e la repressione in Fiom si fa più forte e spudorata è il momento di costruire un’alternativa di opposizione in CGIL, non soltanto per opporsi agli attacchi del padrone sui luoghi di lavoro, spesso avallati dal silenzio delle burocrazie, ma per organizzarsi dentro al sindacato in un’opposizione che difenda davvero gli interessi dei lavoratori.
Cellula operaia – PCL Romagna “Domenico Maltoni”