(IRIS) – ROMA, 23 DIC – “Sconcerta l’improvvisa convergenza di Confindustria, sindacati e addirittura Prc, attorno alla proposta del ministro Sacconi sull’orario di lavoro. Dietro il paravento di improbabili preoccupazioni ‘sociali’, la proposta del governo ha un solo scopo: alleggerire la spesa pubblica per gli ammortizzatori, nel mentre evita di estenderli a piccole imprese, precari, immigrati. Sarebbe questa ‘la svolta’?” Marco Ferrando, leader dei del Partito Comunista dei Lavoratori, attacca gli ex ‘compagni’ di Rifondazione in merito alle posizioni sulle misure anti-crisi. “Invece di pendere dalle labbra di Sacconi i sindacati e le sinistre dovrebbero varare finalmente un proprio programma d’emergenza contro la crisi attorno a comuni obiettivi di lotta: il blocco generale dei licenziamenti, l’estensione del diritto di cassa integrazione a tutti i lavoratori, la riduzione progressiva e generale dell’orario di lavoro a parità di paga, per redistribuire tra tutti il lavoro esistente. A pagare i costi di queste misure siano chiamati le banche, i grandi patrimoni, le spese militari e i privilegi del Vaticano. Il Pcl avvierà a gennaio una specifica campagna per la nazionalizzazione delle aziende in crisi, sotto controllo operaio e senza indennizzo per i grandi azionisti” dice Ferrando.