Liberare i compagni arrestare la repressione
Condanniamo la volontà inquisitrice di uno Stato che quotidianamente pratica il terrorismo su larga scala, in chiave interna (smantellamento di scuola e sanità pubblica, taglio delle pensioni, bassi salari, precarizzazione del lavoro…) ed esterna (bombardamenti indiscriminati ai danni dei civili afghani, libici ecc.).
Terrorista è lo stato, non chi lotta contro di esso, contro un sistema basato su guerre e sfruttamento salariato. Va parimenti ricordato che i metodi di lotta ce li scegliamo noi, non ce li facciamo indicare da un manuale di istruzioni parlamentari “politically correct”.
Lottare per il superamento del capitalismo non è soltanto il nostro miglior tributo alla causa del progresso ma è anche una necessità per miliardi di sfruttati!
Concludiamo ribaltando una formula un po’ troppo abusata in questi ultimi tempi di “bussola persa”, dichiarando la nostra massima SFIDUCIA nel torbido operato di magistratura e forze dell’ordine che, lungi dall’essere entità super partes o imparziali, rappresentano per esteso il braccio armato o togato che sia dei padroni e dei loro burattini in Parlamento, il cui primo obbiettivo è spegnere la scintilla prima che questa si propaghi mettendo a repentaglio i loro profitti e i loro privilegi basati sulla rapina ai danni di noi proletari.
Ecco perchè così celermente azionano i loro poliziotti e magistrati ogni qualvolta percepiscono una minaccia, vera o presunta che sia.
Ecco perchè dalla strage di Piazza Fontana ai fatti di Genova 2001 nessun tribunale ha mai voluto accertare la verità storica né punire mandanti in doppiopetto ed esecutori in divisa o camicia nera!
Lo stato specializzato nell’auto-assolversi, che tutto insabbia e tutto copre quando il fango rischia di riguardarlo, pretende però di esercitare la sua autorità morale quando si tratta di indagare militanti anti-sistema.
Non riconosciamo allo stato borghese questa facoltà!
Fuori i compagni dalle galere!
Liberi tutti/e!