Solo i marxisti a sostegno della primavera araba
Mentre la rivoluzione siriana continua nel silenzio e la repressione si fa di giorno in giorno più insostenibile l’imperialismo getta la sua maschera di ipocrisia.
Il diverso trattamento non è difficile da spiegare verso il regime di Bashar al Assad. L’unico valore della Siria, agli occhi dell’Occidente, è lo stesso regime.
Per quanto violento e repressivo con il suo popolo, Bashar al Assad ha un merito ineludibile per gli europei e gli americani: è un bastione strategicamente utile ai loro fini. Il regime ha garantito, seppure con i suoi metodi, la stabilità dell’area.
Ha evitato tensioni reali con Israele, con cui pure è formalmente in guerra da 40 anni.Ha raggiunto un equilibrio con Teheran, accettandone l’influenza, ma contenendola in modo sapiente. Ha assorbito la bomba demografica dei profughi iracheni della guerra contro Saddam, diminuendo il numero dei rifugiati in Europa.
Gli imperialisti vogliono evitare di destabilizzare l’area
Certo, volendo ci sarebbero gli ideali di “libertà, democrazia e giustizia” di cui i governi amano riempirsi la bocca.
Ma che nel conto della realpolitik valgono ben poco.
Solo i marxisti e la Quarta internazionale sono al fianco della sollevazione, perche’ la sollevazione araba si trasformi in un processo di rivoluzione permanente.
Una immane repressione
Sono 827 i morti in Siria dall’inizio delle proteste, lo denuncia “Sawasia” nel suo ultimo rapporto. L’organizzazione precisa che il bilancio comprende sia i civili uccisi dalle forze di sicurezza sia i militari e gli agenti assassinati dai loro colleghi perché si sono rifiutati di sparare contro i manifestanti.
Il bilancio è aggiornato al 29 aprile. Circa 220 delle vittime sarebbero cadute a Daraa, epicentro meridionale della mobilitazione senza precedenti. Oltre 8000 gli arresti.
E la sinistra italiana che fa?
La Federazione della Sinistra ha le mani legate dalla pubblica fratellanza tra il PDCI di Diliberto e il Partito stalinista siriano, che siede al governo con il criminale Assad (leggi). SEL di Vendola non si muove senza la benedizione del PD.
E il PD liberale è troppo impegnato a far da sponda a Napolitano e Berlusconi nel sostegno ai bombardamenti in Libia, per preoccuparsi del massacro in atto contro il popolo della Siria. Tutto ciò è vergognoso. E’ necessario rompere ad ogni costo questo muro di passività e ipocrisia che circonda la sollevazione popolare siriana.
La stessa opposizione all’intervento militare in Libia, deve muovere dal sostegno incondizionato alla rivoluzione araba, in tutti i paesi della regione: e la sollevazione di popolo in Siria ne rappresenta oggi un’espressione centrale.