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Una campagna elettorale contro la corrente

Parlare solo di aiuole e rotonde droga l’opinione pubblica
Martino Balelli, Partito comunista dei lavoratori: “L’inchiesta in Municipio? Solidarietà ai dipendenti e nessuna fiducia nella giustizia”
Forli, 13 maggio 2011 – Occhi dolci e voce pacata, smilzo, gentile. Tutto diresti di Martino Balelli tranne che è pronto alla rivoluzione. Dove? A Bertinoro. È all’ombra della colonna dell’Ospitalità che il Partito Comunista dei Lavoratori ha piantato la sua bandiera. Attraverso un ragazzo di 24 anni che continua a sognare un mondo diverso.

Balelli, ma lei da che pianeta viene?
Accetto la provocazione. Mi rendo conto che possiamo apparire alieni in questo momento storico e in Italia. Ma credo che i comunisti rivoluzionari non debbano seguire la corrente in epoche reazionarie come la nostra.

Ah ecco.
Mi pare lo dicesse Trotsky, uno dei nostri ideologi: ‘Il coraggio dei rivoluzionari è anche quello di saper resistere allo scherno e alla derisione”.

Ma non è una contraddizione di termini, dichiararsi rivoluzionario e candidarsi alle elezioni di Bertinoro?
La classe dominante dà l’opportunità di partecipare alle elezioni. E noi, non considerandole un fine, le utilizziamo per far arrivare le nostre idee ad una platea più ampia. Questa intervista ne è un esempio: me l’avrebbe fatta, se non fossi stato candidato?.

Probabilmente no. Però scusi, far arrivare il messaggio ai suoi coetanei dovrebbe essere più semplice. Eppure la maggior parte dei ragazzi preferisce la playstation alla rivoluzione.
Per me l’impegno politico è un dovere. Conosco bene il distacco dei giovani lavoratori dalla politica e sono convinto che la loro disillusione sia figlia dei tanti tradimenti operati dai partiti che dovevano rappresentare le classi sfruttate.

Che scuola ha fatto?
Il liceo linguistico, poi mi sono laureato in Scienze Politiche.

E da quanti anni è militante?
Da quando sono un ragazzo.

Come arrivò la folgorazione?
Durante una manifestazione studentesca venni in contatto con l’associazione marxista rivoluzionaria. Feci qualche esperienza di autogestione… La lotta e la militanza mi hanno attratto fin da subito.

E i genitori, che dicono?
Sono di sinistra ma nel senso lato del termine.

Discussioni?
Ogni telegiornale è buono.

Come hanno preso la sua candidatura?
È fonte di discussione, ma credo che abbiano fiducia e rispetto per quello che faccio.

Interessi?
Quelli tipici di un giovane.

Ultimo concerto?
Gli Oppressed al laboratorio Crash occupato di Bologna.

Fidanzato?
No.

E Bertinoro?
Come nel resto d’Italia, l’emergenza è sociale e ambientale.

Si è parlato d’altro in campagna elettorale.
Sono rimasto di stucco vedendo le altre liste scontrarsi sull’opportunità o meno di una rotonda o di un’aiuola.

In generale è su queste cose che si misurano quotidianamente gli amministratori di un piccolo Comune come Bertinoro.
Ma il nostro slogan è trasformare l’esistente, non amministrarlo.Crediamo che somministrare continuamente all’opinione pubblica questi temi, le rotonde e le aiuole, serva soprattutto a drogarla. Se la nostra base sociale aprisse gli occhi….

Cosa vedrebbe?
Che il problema è arrivare alla fine del mese, non l’aiuola.

Obiettivo di domenica e lunedì?
Non abbiamo fatto alcun calcolo elettorale. Lo scopo principale è la riconoscibilità pubblica di un programma di lotta anticapitalistica e rivoluzionaria. Mille volte più importante di un seggio o una poltrona. Anche per questo non abbiamo fatto accordi con altri partiti.

Chi è il politico nazionale di riferimento?
Marco Ferrando. Il Pcl è in liste autonome su sei dei sette capoluoghi in cui si voterà. Per noi è già un grande risultato.

Che pensa di Zaccarelli?
Scindo il giudizio personale da quello politico. Mi sembra una persona corretta e tutto sommato onesta. A livello politico, però, la mia opinione è totalmente negativa.

Cos’ha fatto di così brutto?
Il Pd rappresenta l’altra faccia della stessa medaglia borghese del Pdl. A Bertinoro una giunta di centrosinistra ha fatto da gabelliere del governo nazionale seguendo le politiche di precarizzazione del lavoro, finanziamento della scuola privata, privatizzazione, vedi le Terme di Fratta. E poi anche Bertinoro è indebitata con le banche a un tasso del 4,4% che per me è usuraio.

E dei dipendenti pubblici indagati per peculato e abuso d’ufficio, cosa pensa?
Solidarietà a loro e nessuna fiducia nell’operato della magistratura.

Alè. Scusi, ma farsi i fatti propri in orario di lavoro adesso è un merito?
Non difendo i fannulloni e se fossimo in una società perfetta andrebbe bene colpire questi sprechi. Ma gli stipendi dei grandi manager? Perché non ne parliamo? Perché nessuno va a vedere cosa fanno nel loro orario di lavoro?. (Leggi)

Intervista rilasciata a “il Resto del Carlino”

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