Inchiesta su Mario MONTI: da dove viene “il salvatore della patria”?
Nessuno ne parla ma il bocconiano Mario Monti non è solo l’uomo delle banche e della finanza (prima COMIT e Generali e poi GOLDMAN SACHCS ) ma è stato innanzi tutto un “uomo FIAT”.
Ha fatto parte del consiglio di amministrazione della FIAT dall’età di 36 anni (1979) all’età di 50 anni (1993): poi, dal 94 al 2004 è stato commissario dell’UE. Alla FIAT non era un comprimario ma comandava:
Cda GILARDINI (FIAT) dal 1979 al 1983
Cda FIDIS (FIAT) dal 1982 al 1988
Cda e comitato esecutivo FIAT dal 1988 al 1993 .
Oltre a lui facevano parte dell’esecutivo FIAT : Gianni e Umberto Agnelli, Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stavens. Primo gennaio 1987: il furto dell’Alfa Romeo.
Quel giorno la Fiat ebbe in regalo l’Alfa Romeo dall’IRI (diretta da Prodi) e dallo Stato (Craxi, Andreotti, Amato, Darida ecc…) impegnandosi per iscritto con il CIPI a mantenere i 40.000 lavoratori di Arese e Pomigliano e a pagare quattro soldi allo Stato con 5 comode rate annuali a partire dal 1993.
Ma nel novembre del 1993 riduce a 4000 e poi a zero i lavoratori di Arese e poi fa lo stesso a Pomigliano. Mentre la FIAT ridimensiona e poi chiude l’ALFA riceve 1.000 miliardi di lire dallo Stato per costruire senza spendere nulla lo stabilimento di Melfi e poi altri 2.000 miliardi per Arese e Pomigliano.
Tutto ciò è avvenuto grazie alle tangenti che la FIAT ha pagato ai politici dei partiti al suo servizio. Ed è avvenuto mentre Mari Monti ( l’attuale salvatore della patria) era a capo della finanza FIAT ( FIDIS) cioè uno dei 5 membri del comitato esecutivo di tutta la FIAT.
Per le tangenti FIAT il 9 aprile 1997 il tribunale di Torino condannò: Romiti e Mattioli ( rispettivamente presidente e direttore centrale della FIAT) a oltre un anno di carcere, confermata dalla cassazione nel 2000, ma cassata qualche anno dopo con la legge di Berlusconi che ha depenalizzato il falso in bilancio.
I 150 lavoratori dello SLAI-COBAS che si costituirono parte civile nel processo di Torino,ricevettero un indennizzo ridicolo di un milione e seicentomila lire a testa. Corrado passera allora amministratore del banco Ambroveneto e poi di Banca Intesa e attualmente Ministro del governo Monti con delega allo sviluppo economico, alle infrastrutture e ai trasporti, commentò la condanna di Romiti con queste parole:”Una gran brutta notizia”( La repubblica 10 aprile 1997)….. poveri noi !
Da un articolo di Repubblca del 15/06/1995: “Soldi avvolti in carta di giornale” “ I pacchi di denaro arrivavano avvolti in carta da giornale accuratamente sigillati con nastro adesivo. Dal sesto piano di Corso Marconi, quartier generale della Fiat, le banconote- mezzo miliardo a pacco- venivano quindi portate al quinto piano, nell’ufficio stampa della signora Maria Nicola, addetta contabile ma soprattutto segretaria di fiducia dell’amministartore delegato C. Romiti.
La funzionaria, inpiegata presso la cassa centrale della FIAT S.P.A. ,ora in pensione, provvedeva poi a dividere il denaro in piccole mazzette”.
Giustizia borghese: Potevano Mario Monti, il presidente onorario Giovanni Agnelli e gli altri membri del comitato esecutivo FIAT non sapere nulla delle tangenti e dei fondi neri?
La procura di Torino si pose più volte questa domanda, ma non riuscì ad avere nessuna risposta dalle centinaia di testimoni e imputati interrogati. L’ex Ministro Pomicino avrebbe voluto parlarne”fuori verbale” ma, quando i magistrati gli dissero che non era permesso, si avvalse della facoltà di non rispondere. Craxi giurò che del “vil denaro” si occupava Romiti , mentre l’avvocato Agnelli si limitava all’alta strategia. Così non fu possibile procedere contro il supervertice FIAT, tuttavia nella sentenza di condanna a Romiti e Mattioli, il giudice Saluzzo, invitò esplicitamente la Procura ad aprire un’inchiesta sull’intero Comitato Esecutivo: Agnelli, Monti, Gabetti e Stevens, per cui i cinque vennero ufficialmente indagati per falso in bilancio nel maggio 1998. Ogni tentativo di trovare prove a loro carico si infranse contro il muro dei ”non so, non mi ricordo” e delle negazioni di tutti i testimoni. Il primo settembre 1998 il gip Paola de Maria archiviò il fascicolo su Giovanni Agnelli e gli altri quattro scrivendo che:” E’ storicamente provato che Agnelli, negando le tangenti FIAT, mentì agli azionisti ma non è provato che ne fosse al corrente. Sulla conoscenza sua e degli altri quattro rimane perlomeno un ragionevole dubbio”. Secondo i magistrati di Torino, Romiti in soli dieci anni accantonò fondi neri per almeno 1.000 miliardi: “ Centodieci miliardi di lire falsamente dichiarati per un solo bilancio: quello del 1991.
Le riserve occulte tuttavia risalgono, almeno fin dal 1984. Fra queste disponibilità vi sarebbero pure i versamenti per almeno 4 miliardi di lire nella primavera del 1992 destinati al PSI “ ( “La repubblica” del 13/12/1995 ) Quest’ultima tangente di 4 miliardi fu versata con assegno da Romiti a Craxi il 20 marzo del 1992.La fotocopia di questo assegno fu recapitata da Craxi ( già fuggito ad Hammamet ) allo Slai Cobas Alfa Romeo ( tramite l’avvocato Lo Giudice), che lo consegnò alla procura di Torino. Mario Monti è attualmente, oltre che presidente del consiglio:
1) Presidente della commissione Trilaterale e presidente onorario di Bruenguel, il thinK tank (gruppo di studio) che lui stesso ha fondato nel 2005. ( “Libero” 15/11/2011 )
2) “ L’Italia sarà il primo paese al mondo ad avere un capo di governo che fa parte allo stesso tempo della Trilateral e del Bilderberg Group, considerate come le due super-lobby globali più influenti e di stretta osservanza liberista. ( Il fatto quotidiano )
3) Mario Monti fa anche parte dell’ASPEN Institute, abbondantemente foraggiato con centinaia di milioni per volta con i fondi neri tangentizi FIAT, come provato dal processo Romiti di Torino.
I padroni del mondo:
“Il Bildemberg group fu fondato dalla famiglia reale olandese nel 1952.
Ne fanno parte i personaggi più influenti del pianeta; famiglie reali, grandi banchieri, industriali e capi di stato. Tutti i presidenti americani ne hanno fatto parte, Obama compreso. Le sue riunioni sono segrete, protette da un sistema di sicurezza enorme e tutti i membri obbligati per statuto a non diffondere notizie a riguardo”.
“L’obbiettivo del governo Monti, è comprarsi con i soldi espropriati ai lavoratori e ai pensionati tutto quello che rimane di proprietà pubblica: scuola,ricerca, patrimonio artistico, ambiente naturale e sanità e permettere alle bande internazionali di vampiri finanziari di continuare ad ingrassarsi con il sangue di milioni di lavoratori.” Lavoratori: Espropriamo la FIAT a Marchionne e alla banda di parassiti che la possiede, e poniamola sotto il controllo dei lavoratori. SCIOPERO GENERALE PROLUNGATO: E… VIA IL GOVERNO DEI VAMPIRI!