FdS: unitari a parole, settari nei fatti
Diritto che ci era stato peraltro assicurato dal segretario nazionale del PRC.
Ma a pochi giorni dalla manifestazione il diritto all’intervento del PCL viene revocato. Prendiamo atto di questa scelta- in sé legittima- e revochiamo la nostra adesione e partecipazione alla manifestazione. Eravamo disponibili per una iniziativa realmente unitaria, rispettosa delle posizioni diverse e del loro diritto di pubblica espressione. Non siamo disponibili a fare i puri ascoltatori silenti dei comizi dei dirigenti riformisti.
Ci limitiamo alla constatazione di un fatto politico: una Federazione della Sinistra reduce da coalizioni in tutta Italia col Partito Democratico, e a volte persino con la UDC, sceglie di non dare la parola in piazza al Partito Comunista dei Lavoratori: e dunque alla battaglia per un fronte unico di classe di tutte le sinistre, pienamente autonomo e alternativo al PD. I compagni della FdS forlivese cosa ne pensano?
Noi pensiamo che chi sostiene da mesi di lavorare per l’unità dei comunisti debba poi comportarsi di conseguenza, dando spazio ai comunisti (ovunque collocati) e rompendo con le giunte liberali del PD, partito principale stampella del governo dei tecno-burocrati, responsabile della peggiore contro-riforma pensionistica dell’intera UE e del probabile affossamento dell’articolo 18.
Ma forse la verità sta tutta nella dichiarazione, quasi una supplica, che Diliberto (autorevole esponente della FdS, ex ministro della Giustizia) fece non molto tempo fa al PD, in previsione di un futuro esecutivo di centro-sinistra: “In cambio di 10 deputati ci impegniamo a sostenere il governo per tutta la legislatura”. Obiettivo anche lecito, ma che poco ha a che fare con la tanto sbandierata “unità dei comunisti”.
Partito Comunista dei Lavoratori (PCL)
sezione “D. Maltoni” Forlì-Cesena