Liberare tutti vuol dire lottare ancora!!!
Dieci capri espiatori entreranno in carcere per pene lunghissime, che spezzeranno le loro vite, e questo per educarci, per dimostrarci cosa succede a chiunque voglia continuare a manifestare dissenso e produrre conflitto contro i veri devastatori e saccheggiatori delle nostre vite e dei nostri territori. Ma proprio per questo il conflitto deve continuare, e diventare ogni giorno più alto.
Per i dieci compagni che ci hanno rubato, per poterli difendere dalle loro prigioni, per riconquistare le loro e le nostre vite la lotta non si deve fermare.
Undici anni fa, eravamo 300mila ad invadere le strade con la ferma determinazione di combattere contro lo scempio che dei governi criminali stavano facendo del nostro futuro, abbiamo lasciato un morto sull’asfalto e molti di noi hanno subito torture e tentati omicidi … abbiamo perso quella battaglia e dieci di noi pagheranno per la nostra sconfitta.
Pagheranno soprattutto perché, dopo quei 3 maledetti giorni di luglio, ci siamo tutti ritirati nel nostro guscio, troppo intenti a leccarci le ferite per capire che così stavamo sancendo la loro definitiva vittoria.
Abbiamo permesso al potere di farci prigionieri, incarcerarci nelle nostre case.
Abbiamo chinato la testa.
Ci siamo “pentiti” di esserci ribellati.
Ora si deve ricominciare, consapevoli dei nostri errori tattici per non commetterli più, ma animati dalla stessa ferrea volontà di conquistare il nostro futuro.
Nessuna condanna potrà mai fermare le nostre lotte. In ogni caso, nessun rimorso!