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Ultime dalla Dometic: i giorni degli sciacalli.

Venerdì scorso a Forlì, presidio degli operai della Dometic davanti alle sedi di Confindustria di Punta di ferro e di Corso Garibaldi.
In C.Garibaldi un tavolino con due amplificatori per il comizio di sindacalisti vari e un clima da passeggiata in centro. Evidentemente il tutto concertato con Prefetto, Digos, e forze dell’ordine varie  ,tanto per raggranellare qualche titolo sui giornali locali.
Prima, foto di gruppo  con, al centro, la facciona sorridente di  Michele Bulgarelli  ( segretario della FIOM di Forlì ) e tutto sotto la discreta supervisione di Paride Amanti, segretario della Camera del Lavoro di Forlì.
In quanto agli operai, non abituati ad essere oggetto di tanta attenzione, un qualche  imbarazzo e la trasparente preoccupazione che alla fine saranno solo loro a rimetterci.
Un copione  già visto che assomiglia all’ istallazione surreale di uno quegli artisti post-moderni  che prediligono la forma alla sostanza e , nel nostro caso, la commedia alla lotta.
In quanto agli interventi hanno parlato i suddetti segretari CGIL e Foschi della UIL; sintetizzarne i contenuti è inutile: il nulla. Nessuna proposta di lotta, men che mai l’occupazione degli stabilimenti, ma il riproporsi dei soliti incontri con i vertici di Confindustria ( a scopo informativo ) e un incontro con il prefetto ( giovedì prossimo ).
Per quanto riguarda il presidio a Punta di ferro, ancora peggio: tarallucci e vino con i carabinieri presenti.
Per il momento salvo imprevisti, tutto si sta tristemente avviando verso la chiusura concertatadell’azienda con qualche concessione caritatevole ai lavoratori  proporzionale all’attuale livello del conflitto, cioè una presa per il culo per quelli che rimarranno senza lavoro.
Sabato invece sul presidio di fronte all’azienda è calato, nientepopodimeno, che Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, nonché ex ministro del welfare dell’ultimo governo Prodi, parente ed ex delfino di Fausto Bertinotti; lo stratega delle peggiori sconfitte della classe operaia italiana ma grande promotore del proprio portafoglio.
Insieme votarono il disastro peggiore mai abbattutosi sui lavoratori dal dopoguerra ad oggi : “il pacchetto treu” del primo governo Prodi, la legge che introduceva il lavoro precario e le agenzie di lavoro interinale ( il caporalato di Stato ).
Inutile poi accennare alle successive “porcate” compiute dai suddetti sedicenti comunisti, perché l’elenco sarebbe troppo lungo, ma a questo proposito invitiamo i lavoratori a documentarsi.
Ferrero e company, sono attualmente fuori dal Parlamento pur avendole provate tutte per rientrarvi ma intrattengono ottimi rapporti con i partiti borghesi( dei padroni), nelle giunte locali dove sono ancora presenti ( speriamo per poco).
A questo proposito è utile ricordare che, prima  delle recenti elezioni politiche, Ferrero cercò in tutti i modi di accordarsi con il PD, ma fu tagliato fuori da Vendola in virtù di un appeal elettorale maggiore e del rapporto privilegiato con segretario generale della FIOM Landini che è iscritto al SEL. Poi persa questa opportunità si alleò con Rivoluzione Civile di Ingroia, ultima spiaggia del dipietrismo,il partito dei magistrati che da sempre a votato tutte le leggi antioperaie e antipopolari approvate dai tutti governi precedenti (comprese quelle emanate dal governo Monti: legge Fornero ).
Aggiungiamo che recentemente Vendola si è detto disponibile ad un eventuale governo Renzi, che anche i gatti sanno essere addirittura più ostile alle ragioni dei lavoratori dello stesso Bersani.
Ferrero ha proposto agli operai della Dometic una legge per limitare le delocalizzazioni delle imprese all’estero e la restituzione dei finanziamenti pubblici ricevuti, qualora non desistano dal loro intento. Ma questa legge quale governo dovrebbe approvarla  visto che il suo partito prende si è no il due per cento dei voti? Forse un governo Renzi a guida PD che sicuramente, di Rifondazione come alleato di governo, non ne vorrebbe di certo sentir parlare ? Ma questo che importa a Ferrero, l’importante è provarci.
Via ! siamo sulla soglia del ridicolo. La verità è che Rifondazione  cerca di farsi un po’ di pubblicità sulla pelle dei lavoratori che ormai non sanno a quale nume votarsi.
In conclusione, solo i lavoratori possono decidere del loro futuro: trasformarsi in lupi e mangiarsi gli sciacalli. Ci sono le condizioni per vincere…..:
Occupare subito la Dometic; solo la lotta paga.
Uniti licenziamo i padroni.
Cellula operaia PCL-Forlì-Cesena

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