Oggi, al presidio fuori dalla portineria nord della Zanussi di Porcia, si susseguiranno le assemblee dei lavoratori chiamati a dare un giudizio sul piano presentato ieri dall’azienda ai sindacati e su come proseguire la lotta. Ma già ieri sera, a caldo, attorno al fuoco del bivacco i lavoratori dell’ultimo turno avevano espresso un loro primo parere: il piano “B” è un programma per la lenta chiusura dello stabilimento, siamo solo all’inizio della trattativa, di fatto quella di ieri è solo una prima comunicazione aziendale, ma se da una parte si registra la soddisfazione per aver mantenuto in gioco Porcia, grazie alla lotta di queste settimane, dall’altra c’è parecchia insoddisfazione per l’ennesima richiesta padronale di riduzione dei volumi produttivi e quindi di organico.
I lavoratori hanno di che discutere: continuare con l’attuale piano di mobilitazione, mantenere il presidio, lavorare sui tempi lunghi di una trattativa che si delinea come estenuante o dare una risposta immediatamente più incisiva bloccando del tutto l’uscita del prodotto finito? Non è facile, su tutto pesa la spada di Damocle della messa in libertà delle maestranze da parte della dirigenza…
… ma torniamo al piano: Electrolux promette di investire circa 30 milioni di euro da quest’anno al 2017, l’obiettivo sarebbe quello di produrre nuovi e “fantomatici” prodotti ad alta penetrazione di mercato, ma i volumi produttivi sono previsti in drammatica discesa con un saldo negativo di oltre 430 esuberi (con regime orario a 6 ore si ridurrebbero a 298 tra gli operai e una ventina tra gli impiegati): dal milione e 250 mila lavatrici di quest’anno, comprese le lava-asciuga di nuova generazione destinata originariamente alla Polonia, al milione e 50 mila pezzi nel 2015, poi scenderanno a 950 mila nel 2016 e a 750 mila nel 2017.
Non si tratta solo di ridimensionare lo stabilimento, si tratta di chiuderlo!!! Perché sotto il livello critico del milione di pezzi la fabbrica, come la conosciamo oggi, non ha più senso di esistere.
PCL Pordenone