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La battaglia del PCL nel movimento NO MOUS

Il Partito Comunista dei Lavoratori presenta un ordine del giorno riguardante il movimento NoMuos al suo terzo congresso, svoltosi a Rimini dal 3 al 6 Gennaio 2014. Ordine del giorno approvato all’unanimità dall’assemblea congressuale e controfirmato dal compagno delegato Peter Johnson della tendenza Rifondazione e Rivoluzione degli USA. I compagni statunitensi si impegneranno a diffondere il testo approvato in tutti i comitati NOWAR degli Usa.
Qui di seguito l’ordine del giorno presentato:

LA BATTAGLIA DEL PCL ALL’INTERNO DEL MOVIMENTO NO MUOS
Il Pcl si schiera fermamente a fianco del movimento NoMuos e rivendica la propria solidarietà attiva tramite l’impegno dei suoi militanti presso il presidio popolare di contrada Ulmo.
Il Pcl giudica gravissimo che il Muos, struttura imperialista a guardia del capitalismo arma di distruzione e di guerra del XXI secolo, trasformi la Sicilia in una vera e propria base per l’egemonia militare mondiale del blocco USA.
Il nostro partito, presente fin da subito in questa lotta con posizioni antimperialiste e anticapitaliste sostiene la necessità che il movimento NoMuos possa, attraverso saldature organizzative con tutti gli altri movimenti di lotta a carattere locale, generalizzarsi per condurre ad una lotta di ampio respiro dal profilo chiaramente anticapitalista. Il Pcl ha lavorato, lavora e lavorerà per far si che il movimento NoMuos possa esprimere tutto il proprio potenziale liberandosi da quelle zavorre e quelle catene che lo tengono imprigionato da quelle componenti che vorrebbero un movimento di opinione e non di lotta, che hanno interessi che Niscemi non diventi un problema politico o di ordine pubblico per preservare il profilo filo-istituzionale e la natura riformista del movimento stesso.
I compagni del Pcl aderiranno per questo nei comitati locali NoMuos contribuendo ad essi apportandovi l’idea che solo una chiara prospettiva di una società socialista possa eliminare il problema e con lo scopo non solo di smantellare le base Us Navy di contrada Ulmo ma di avallare le tendenze sinceramente rivoluzionarie esistenti nel movimento.”
Il documento è chiaro. Il PCL è schierato con i suoi militanti fin da subito nella lotta contro il Muos.
Siamo stati i primi e gli unici a criticare l’iniziale movimentismo trasversale dei comitati NoMuos, dove al proprio interno si trovava veramente di tutto, dagli anarchici della F.A.S, ai riformisti del PRC, agli indipendentisti filo Lombardiani, all’Udc (oggi dichiaratamente si Muos), al Pd artefice consapevole dell’istallazione del Muos a Niscemi, ai sostenitori del sicilianissimo La Russa.
Quando a Piazza Armerina il Movimento NoMuos redige la carta d’intenti dotandosi di valori universali primo fa tutti l’antifascismo, noi del PCL, ove possibile, entrammo a far parte dei comitati NoMuos ed a partecipare attivamente all’assemblee di coordinamento dei comitati, cercando di generalizzare la lotta in modo da cementificarla alle altre micro e macro vertenze.
Da quando nel novembre del 2013 nasce il presidio popolare di contrada Ulmo la lotta NoMuos fa un salto di qualità, all’interno del presidio si vedono germogliare tendenze rivoluzionarie che con la loro quotidiana presenza alzano il livello di lotta del movimento. Anche se queste tendenze sono primitivistiche si respira un aria di ribellione e di rivoluzione individuale dei soggetti coinvolti.
Il movimento entra in una fase dove le forze riformiste e centriste, che prima della nascita del presidio popolare gestivano il movimento a suo uso e consumo, fanno fatica a controllare queste spinte di grezzo riottismo. Ergo si affidano, per mantenere la pace sociale della tranquilla Niscemi, parallelamente al M5S e al movimento megafano di Crocetta, che sotto elezioni regionali promettono fittizie “rivoluzioni” in ambito regionale e nel sud oriente siculo spingono sull’ impegno di revocare le autorizzazioni per l’istallazione del Muos. Dopo le elezioni che hanno visto Crocetta innalzarsi come governatore siciliano e il M5s essere il partito più votato in Sicilia, a Niscemi, in contrada Ulmo non cambia niente. Noi attivisti e le mamme NoMuos siamo da soli a fare blocchi, contro di noi la polizia è sempre più violenta. Il M5S si vede a Niscemi solo quando ci sono le telecamere dei media locali e nazionali, e Crocetta diventa sempre più arrogante con chi gli ricorda di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale!
Alla vigilia della manifestazione nazionale NoMuos del 30 marzo del 2013, il governatore Crocetta revoca le autorizzazioni per l’istallazione del Muos, invitando i siciliani a non andare a manifestare a Niscemi perché non c’era più motivo, aveva pensato a tutto lui, il rivoluzionario con il megafono. Un giorno prima di una manifestazione che prometteva grande partecipazione dei Siciliani e non solo, il governatore cerca di svuotare la piazza o di calmarla con una revoca che durerà pochi mesi.
Infatti il governatore poco dopo revoca la sua revoca, tradendo definitivamente tutti quelli che l’avevano votato compreso quei soggetti del movimento che prima di quel momento credevano in lui come salvatore della patria, come l’uomo che osò sfidare gli americani.
Il M5S pur avendo un grande peso politico dentro l’Ars, diventa invisibile nella lotta NoMuos.
Arriviamo al 9 agosto, il movimento entra nella base UsNavy di contrada Ulmo, dove si riesce a creare un grande teatrino mediatico, i soliti noti complottano con i servi del potere, contrattando l’entrata in base con la promessa di un maggiore controllo da parte loro, sul movimento NoMuos, che stava diventando troppo conflittuale. I Media borghesi, come era scontato non parlano di movimento NoMuos, ma di centri sociali che si scontrano con le FDO, con la ciliegina sulla torta del Presidente Crocetta che denuncia che tra i NoMuos ci sono infiltrazioni mafiose.
Infatti da dopo Agosto il movimento registra un abbassamento di presenza e di toni, arrivando addirittura allo sciopero della lotta del comitato NoMuos di Niscemi, mai visto nella storia dei movimenti!
I sinceri NoMuos, si allontano dalla lotta, si allontano dalla partecipazione delle assemblee di movimento, martoriate da una lotta tra aree piccolo-borghesi per il comando del movimento.

Per una trasparente orizzontalità dei movimenti, sostengono gli intransigenti movimentisti, è necessario essere apartitici. Lo sostengono proprio oggi che non esiste un PCI, protagonista nel bene e nel male nel movimento di Comiso contro i missili cruise; lo sostengono oggi che è quasi scomparso il contenitore politico PRC, rimasto un piccolo partito riformista. Eppure il movimento NoMuos in assenza di un partito comunista, e aggiungiamo noi, un partito comunista rivoluzionario, è minato al proprio interno da questi gruppuscoli centristi, piccoli-borghesi, che sostengono questo. Gruppuscoli senza una prospettiva a medio-lungo periodo per una lotta anticapitalista, imprimendo al movimento una cultura della non organizzazione e della non democraticità, anche se si sostiene che nelle assemblee di movimento prevale la “democrazia”, dove si usa non votare per arrivare a decisione già prese a tavolino dai soliti noti.
Lo scopo del movimento, oggi, non dovrebbe essere quello di promettere l’ennesima entrata in base per poi uscire senza “distruggerla”, con l’unico risultato di ricevere altri atti repressivi, o peggio di ritornare a manifestazioni che anche se partecipate non scuotano lo status quo, ma quello di dire chiaramente che l’unico modo per eliminare il Muos, le basi militari tutte, il potere antidemocratico che ci reprime, è quello di contribuire alla costruzione di un partito autenticamente rivoluzionario, con un centralismo democratico forte, dove tutti saremmo protagonisti del cambiamento, dove i rivoluzionari, donne e uomini, lavoratrici e lavoratori, studentesse e studenti, precari, disoccupati e migranti, prendendo il potere, cambieranno questa società malata con una società migliore, equa, sana. Una società anticapitalista!

“II proletariato non ha altra arme nella lotta per il potere che l’organizzazione. La forma suprema dell’organizzazione di classe è il partito.”
Lenin

Tutti i sinceri No Muos devono guardarsi intorno e incominciare a ragionare e a capire chi sono i nemici e chi gli alleati, chi all’interno del movimento No Muos vuole frenare la lotta riportando il movimento ad uno sterile movimento d’opinione.
La lotta nomuos è una lotta antimperialista, anticapitalista e non puo’ essere giocata solo a livello locale o nazionale, questa è una lotta internazionale. Noi del PCL sezione italiana del CRQI, proveremo, insieme ai compagni statunitensi ad aprire una vertenza nel cuore dell’imperialismo.
Solo la rivoluzione cambia e cose!

PCL Sicilia

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