Anche a Forlì i renziani hanno fatto piazza pulita degli eredi del -glorioso- PCI. I sostenitori di Alessandrini, hanno avuto poco più di duemila voti, mentre quelli di Drei (cattolico-ciellino) oltre quattromila.
Così, per la prima volta dal dopo guerra il Sindaco di Forlì potrebbe essere ufficialmente un cattolico. Ergo, cappellate di soldi alle scuole del clero, appalti agli amici del parroco e blindatura per le numerose attività clericali in nero. Ma a parte il significato storico, tutto sarà come prima. Infatti il sindaco uscente Balzani (ex repubblicano vicino alla massoneria), nella cui giunta Drei è attualmente assessore al welfare, non ha avuto problemi a sponsorizzarlo come suo successore.
Balzani si è distinto per l’assoluta indifferenza verso i lavoratori; se non in vista delle elezioni, per prendersi il merito del solito accordo bidone fra i Sindacati e gli schiavisti cinesi padroni dei “Cantieri Ferretti”.
In conclusione, i nipoti di Berlinguer cercando l’ammerica hanno trovato la vecchia DC, più nera e ladrona che pria. Davvero kafkiani!
Ma anche la destra-ufficiale– ha i suoi problemi.
Rondoni, candidato Sindaco di FI nelle precedenti comunali (ora capo gruppo in Comune) è passato con Alfano, lasciando, in un primo momento, le destre col moccolo in mano.
Tuttavia alla fine è emerso un nome forte: Annarita Balzani, commercialista, piacente ed ex campionessa di atletica leggera.
Il paradosso (per altro logico) che emerge sotto-traccia dai due fronti principali, è che entrambi siano terrorizzati da un possibile ballottaggio col M5S e si guardino con reciproca comprensione. La storia svela e non perdona.
I grillini candidano Daniele Avolio, (portavoce certificato). Un ex finanziere, distintosi nella lotta alla droga e al contrabbando. Se vinceranno staremo freschi e sicuri!
La sinistra alternativa, (diffusa,dal basso, solidale e… partecipativa?) è un trenino arrancante verso destra e le relative poltrone, ormai disperatamente agognate. Il SEL insegue il PD; ma scaricato dalle primarie spera nel secondo turno. Secondo la vendoliana Marisa Fabbri, il PD avrebbe promesso (in caso di ballottaggio) il vicesindaco e un assessore di peso. Forse l’ultima illusione.
A sua volta, Rifondazione insegue il SEL, proponendo una lista civica tipo TSIPRAS. Sul blog PRC si legge che se il SEL non accettasse (ma lo ha già fatto) si presenteranno da soli. Non si sa sotto quali mutate spoglie.
Rimane il P.Comunista (ex Sinistra Popolare) che si appella ad una non precisata unità della sinistra, anticapitalista e antimercatista; ma non si capisce cosa faranno.
Infine c’è il PCL, con un programma classista rivoluzionario: fuori i partiti di Confindustria e delle Banche dal Comune di Forlì, per il Comune dei lavoratori. Che non si nasconde dietro le parole o simboli di comodo e candida, sotto la bandiera dei lavoratori, Giacomo Turci, studente universitario e militante PCL.