Sudafrica: sciopero operaio “contro il governo dei capitalisti”
La richiesta di interventi urgenti a favore del lavoro ma anche la denuncia delle politiche dell’African National Congress (Anc), accusato di “sovvenzionare i capitalisti con i soldi degli operai”: sono alcuni degli elementi chiave di uno sciopero che, a poche settimane dalle elezioni, potrebbe paralizzare la prima economia africana.
La mobilitazione è stata convocata per domani dal National Union of Metalworkers of South Africa (Numsa), un sindacato che inquadra 340.000 operai, per lo più metalmeccanici. I lavoratori convergeranno in sette città, dove sono previsti cortei e altre manifestazioni di protesta. Il nemico dichiarato è l’Employment Tax Incentive Act, una legge in vigore da dicembre che prevede esenzioni e benefici fiscali alle imprese che assumono. Secondo il sindacato, però, le nuove norme sono in sostanza uno strumento per trasferire denaro pubblico nelle tasche dei “capitalisti” senza affrontare in alcun modo il nodo della disoccupazione.
Come lo sciopero dei lavoratori delle miniere di platino in corso da gennaio, la giornata di protesta ha implicazioni politiche. L’emittente radiotelevisiva Sabc ricorda che il Numsa ha invitato i suoi iscritti a non votare per l’African National Congress alle elezioni del 7 maggio. Un voto dal valore anche simbolico, 20 anni dopo la fine del regime razzista e l’ascesa al governo dell’Anc.
Partito che, sempre più diviso e contestato, prova a riconquistare consensi promettendo trentamila posti di lavoro: tanto varrebbe l’accordo per l’acquisto di oltre mille treni e motrici sottoscritto dalla società ferroviaria del Sudafrica con alcuni dei colossi mondiali del settore. L’intesa è stata annunciata da Brian Molefe, amministratore delegato di Transnet. Per 50 miliardi di rand, circa quattro miliardi e 700 milioni di dollari, alla società saranno consegnate 1064 motrici elettriche e diesel. A produrle, quasi tutte nelle città sudafricane di Pretoria e Durban, saranno gli statunitensi di General Electric, i francesi di Bombardier e i cinesi di Cnr Rolling Stock e China Southern Rail. Secondo Molefe, l’investimento “trasformerà l’industria ferroviaria del Sudafrica favorendo lo sviluppo delle piccole imprese esistenti e creandone di nuove”. Gli acquisti rientrano in un piano settennale del valore di 300 miliardi di rand, che mira a potenziare la rete ferroviaria, i porti e altre infrastrutture chiave per il ruolo del Sudafrica come esportatore di materie prime.