ELECTROLUX: A FORLI’ 96 ESUBERI
L’azienda ha deciso, il sindacato si è inchinato
e senza fiatare ha firmato: Il padronato esulta!
“Riteniamo, come Fim-Fiom-Uilm Territorio di Forlì, che questo accordo sia positivo, in quanto scongiura azioni unilaterali da parte aziendale” hanno comunicato i sindacalisti; come se la decisione di licenziare non fosse già -unilaterale-.
“Maxi-incentivi” hanno titolato i giornali: “fino a un massimo di 72mila euro lordi per chi non aggancerà i requisiti alla pensione; come se fossero milioni.
Altro che maxi-incentivi! Più o meno tre anni di salario, poi: vallo a trovare un altro lavoro decente!
Tutti d’accordo, tutti contenti! Ma, più o meno incentivi, sono sempre posti di lavoro perduti. Ancora una volta -non si muove foglia che il padrone non voglia-. L’azienda ha detto che il mercato -non tira-; che non si poteva fare diversamente, ma continuerà a fare profitti e arricchire i propri dirigenti e azionisti. Per loro è sempre grasso che cola.
Nel frattempo, come un vampiro, l’inflazione creata dai capitalisti morde i salari di una mensilità all’ anno. I padroni e gli speculatori ballano e i lavoratori tirano la cinghia.
Cosa bisognava fare per evitare gli esuberi? La cosa più logica del mondo, che nessuno ha avuto il coraggio di proporre: iniziare una lotta per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Ma non solo, bisognava rilanciare la posta in gioco: pretendere anche un aumento consistente delle paghe per recuperare l’inflazione. Invece, oltre agli esuberi, con questo accordo si rinuncia al 10% del salario…bella roba davvero! Altro che buoni spesa o carburanti, i lavoratori devono essere liberi di spendere i propri soldi come vogliono! Insomma, è stata un’altra occasione perduta per porre l’attenzione sui salari indecenti e lo sfruttamento sempre maggiore della classe lavoratrice.
Anche la -politica- tace, nessuno ha criticato questo accordo, perché i lavoratori dipendenti non hanno una rappresentanza politica, in parlamento e nelle istituzioni locali. È necessario che la classe operaia abbia un proprio partito. Solo un partito della classe lavoratrice, può dirigere una lotta vera, per un governo dei lavoratori e delle lavoratrici, che rappresenti la maggioranza della società.
Il PCL è l’unico partito che si batte per questo. Non farti mettere i piedi sulla testa! Aderisci al Partito Comunista dei lavoratori.