L’altra faccia dell’impero: il fenomeno dei senzatetto in America
di C.M.
Negli USA, le lotte fra democratici e repubblicani, evidenziano solo la superficie di una crescente frattura sociale: fra gli stati e il Governo federale, fra città e campagna, fra ricchi e poveri, fra progressisti e conservatori, fra movimenti per i diritti civili e manifestazioni reazionarie, tanto da far pensare che il rischio maggiore per l’impero americano non siano i nemici esterni, piuttosto la disgregazione all’interno di esso. Senza ricorrere a dotte analisi sociologiche, basta osservare il fenomeno dei senzatetto sulle strade americane, in quantità abnorme rispetto al resto dell’occidente.
A gennaio 2020, prima che il mondo venisse sconvolto dalla pandemia covid – 19, il numero di senzatetto nei paesi occidentali ammontava a circa 2 milioni, di cui oltre 550.000 negli Stati Uniti, oltre il 25%. Negli anni tra 2010 e 2017 il numero di homeless statunitensi era diminuito circa del 13% dopo decenni di crescita.
Il numero è tornato a salire dopo che oltre 20 milioni di cittadine e cittadini statunitensi hanno perso il lavoro a causa delle politiche economiche successive alla pandemia; una crescita pari solo a quella causata dalla crisi economica 2007-2009.
Tra le città che primeggiano nella triste classifica troviamo in prima posizione New York City, dove la percentuale di senzatetto è cresciuta durante i tre mandati consecutivi del sindaco Michael Bloomberg: oltre 70.000 persone senza casa, tra cui oltre 20.000 minorenni.
Bloomberg, bostoniano di origini russe; prima repubblicano, poi indipendente e oggi democratico. Con un patrimonio di 77 miliardi di dollari è uno degli uomini più ricchi al mondo e da molti viene considerato la -risposta- democratica a Trump,
Sull’altra costa, la California ha fatto, se possibile, pure di peggio.
La California è la vera e propria oasi blu degli Stati Uniti, una sorta di laboratorio del partito democratico, all’avanguardia per quanto riguarda misure progressiste in ogni ambito e quinta economia del mondo, in procinto di scavalcare la Germania e diventare la quarta.
La California, grazie all’immaginario Hollywoodiano, propone al mondo sé stessa come paradigma di una nuova America, ma, quattro delle prime dieci città americane, per numero di senzatetto, si trovano all’interno dei suoi confini.
Si tratta di San Diego, San Josè, San Francisco e Los Angeles. Le stime sono poco affidabili, ma si parla di 100.000/160.000 abitanti che non hanno un tetto sopra la testa, di cui 55.000
nella sola Los Angeles. Di questo non c’è da stupirsi, oltre la metà della popolazione locataria è rent-burned, ossia spende più del 30% dello stipendio nell’affitto di una casa.
Insomma, si è di fronte ad un inequivocabile problema di capitalismo, che né democratici, né repubblicani hanno la volontà di risolvere. Un problema, in fin dei conti, che riguarda l’assenza di rappresentanza dei lavoratori nelle istituzioni del paese più ricco del mondo.