Si costituisce anche in Romagna il Coordinamento delle Sinistre di Opposizione
L’Assemblea nazionale delle Sinistre di Opposizione, che si è svolta a Roma lo scorso 7 dicembre, si è caratterizzata per una partecipazione anche superiore alle attese, per qualità del confronto e per carica di entusiasmo di tutti i presenti. Un buon successo politico che ha dato il via in tutta Italia a una articolazione sui territori per dare vita a Coordinamenti locali per perseguire una unità dazione e unire le lotte e le vertenze di lavoratori e oppressi sia contro la continuità nelle politiche liberiste del Governo Conte 2 che contro le destre reazionarie.
I promotori sono il Partito Comunista dei Lavoratori, il Partito Comunista Italiano, Sinistra Anticapitalista.
Ma il Coordinamento è aperto fin da subito, senza primogeniture e nella consapevolezza e nel rispetto delle differenze, all’adesione e all’apporto di tutte le organizzazioni politiche, sindacali, associative e di movimento che si riconoscono nei contenuti dell’Appello che ha promosso l’Assemblea nazionale del 7 dicembre.
L’obiettivo condiviso è quello di ricostruire un’opposizione radicale, di classe e di massa alle politiche dell’austerità, degli interessi del grande capitale, il cui esito fallimentare per le lavoratrici e i lavoratori, per i ceti popolari in generale, è sotto gli occhi di tutti: più povertà, più insicurezza, più solitudine. Il Governo Conte 2 è pienamente espressione di queste politiche, dettate dai poteri forti, nazionali ed europei, in sostanziale continuità con i Governi precedenti, di cosiddetto centrosinistra o delle destre.
Con l’impegno di estendere iniziative analoghe in tutto il territorio regionale, il Coordinamento romagnolo promuoverà una Assemblea pubblica il 18 gennaio, presso la Sala del quartiere Dismano a Cesena alle 15.30, partecipando attivamente alle giornate di mobilitazione decise nazionalmente del 24 e 25 gennaio, da articolarsi con iniziative territoriali, in particolare su queste rivendicazioni:
– per la
nazionalizzazione dei settori strategici della finanza e dell’economia, a
partire dalle aziende che licenziano ed inquinano;
– per una generalizzata riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario;
per la qualificazione, tutela e valorizzazione dei rapporti di lavoro, anche in
risposta, da un versante di classe, alla grave crisi occupazionale data, alle
ripercussioni che al riguardo porta con se la cosiddetta quarta rivoluzione
industriale;
– per la cancellazione dei cosiddetti decreti sicurezza e degli accordi
stipulati con la Libia, contro ogni politica xenofoba e razzista, a favore di
un comune fronte di lotta tra lavoratori nativi e migranti,
– per l’uscita dell’Italia
dalla NATO, per il ritiro delle truppe italiane dalle missioni estere, per il
rifiuto delle politiche militariste e di guerra, per il no all’acquisto degli
F35;
– per l’abolizione della Legge Fornero, per affermare un nuovo sistema
pensionistico pubblico, per tutti i generi e per tutte le generazioni. Una
questione, quella della previdenza, attorno alla quale si registra una forte
ripresa dell’iniziativa in altri paesi, come evidenzia la lotta che ha
investito la Francia, ed alla quale va la nostra solidarietà.