Lor signori del rusco: rottura di maroni porta a porta
di Partigiano Stanziale
Viviamo in un paese incredibilmente creativo, grottesco direi: strade, ferrovie, scuole, ospedali e condutture idriche, salvo qualche eccezione, sono ormai obsolete e cadenti… e i quotidiani locali romagnoli sono pieni delle foto di gruppo dei nostri amministratori, sorridenti come bambini all’asilo, davanti a multicolori contenitori di plastica: “Finalmente la macchina della raccolta differenziata porta a porta arriverà a pieno regime!”, titolano a lettere cubitali.
Una volta i politici inauguravano scuole, opere pubbliche, case popolari, ora sembra che il massimo della vita sia la gestione del rusco; come se non ci fosse nient’altro da fare, come se i rifiuti fornissero il massimo esempio di buona e oculata amministrazione della cosa pubblica.
Ovvio che la raccolta differenziata di per sé sia giusta per molte ragioni, ma è come dire che prima di progettare una città bisogna pensare alle fogne.
“Certo!” risponderebbe a questo punto il saccente: “Prima di fare le case bisogna realizzare i servizi: trasporti, acqua, energia… e le fogne, naturalmente. I romani facevano così…”
Bravo! Ma nel nostro caso le città, le case, già ci sono e sono sparse alla cazzo per tutto il territorio, a causa di uno sviluppo urbanistico senza sosta e senza logica, escluso quello della speculazione edilizia. I centri delle città si sono svuotati, ma come estensione sono rimasti gli stessi, mentre i territori periferici sono diventati un susseguirsi di aree agricole e quartierini di condomini o villette lontane dai servizi; sicché i costi di urbanizzazione e mobilità ricadono sulle singole famiglie. Le città sono sorte per un criterio di efficienza, ma negli ultimi decenni i vecchi quartieri, con abitazioni inefficienti, umide e buie, sono rimaste tali e quali, senza che a nessuno sia venuto in mente che al loro posto potevano sorgere nuovi edifici, in grado di ospitare più persone di prima e in condizioni molto migliori.
“Ma chi se ne frega! Le topaie le affittiamo agli studenti e agli stranieri, ai prezzi che ci pare e il centro storico lo restauriamo per bene (con i sampietrini) e per quanto riguarda le nuove famiglie le mandiamo a stare in mezzo ai campi, tanto c’hanno tutti la macchina…è vero o no?”
In queste condizioni la raccolta differenziata non migliorerà certamente la qualità della vita, un peso da aggiungersi a quelle che già ci sono; come per esempio gli inceneritori (che non ci risulta stiano chiudendo), le inondazioni, i crolli e il riscaldamento globale, che continua imperterrito… come pure gli affari di lor signori del rusco.