Elezioni e destre neofasciste: daremo battaglia anche nella tribuna elettorale
Mentre i governi del PD si adoperano a mettere in pratica le leggi “razziali” Minniti-Orlando, contro migranti e poveri, e le aggressioni imperialistiche in Medio Oriente e Africa, passate presenti e future (Iraq, Afghanistan, Bosnia, Kossovo, Libia, Niger), in territorio italiano si sviluppa su questo brodo di coltura il radicamento delle forze politiche neofasciste.
Radicamento che si lascia appresso una scia di misfatti, minacce, intimidazioni e aggressioni fisiche in continua crescita quantitativa e qualitativa, attivando peraltro una macabra spirale concorrenziale tra i vari soggetti in campo di questa galassia reazionaria: CasaPound, Forza Nuova, Lealtà e Azione, Fronte Veneto Skinhead, Generazione Identitaria, Fiamma Tricolore etc.
Come al solito si confermano, nella prassi degli obiettivi di questi atti, le finalità di queste organizzazioni. Così, colpendo migranti e profughi, fanno leva sulla concorrenza interna alla classe proletaria per ricostruire un irregimentazione delle masse sfruttate nella prospettiva nazionalistica, imperialistica, razzista che accompagna i timori e le aspirazioni di una piccola borghesia in difficoltà e di un ceto medio impoverito e terrorizzato, tanto dalla gran massa di povertà quanto dal grande capitale finanziario e industriale, a cui poi finisce per asservirsi.
Allo stesso tempo si colpiscono i sindacalisti più combattivi, i militanti della sinistra e in particolare di quella antagonista, anticapitalista, rivoluzionaria – come nel caso della nostra compagna e ex candidata a sindaco per Genova Cinzia Ronzitti, attualmente RSU CGIL-FILCAMS impegnata nella vertenza contro la chiusura de La Rinascente – ossia le realtà che più di tutte possono incarnare la reale prospettiva per le masse sfruttate e oppresse, per la classe lavoratrice nel suo complesso e internazionalmente.
Le elezioni politiche si avvicinano, e queste organizzazioni neofasciste cominceranno – e in parte già hanno cominciato – a cercare atti eclatanti, provocazioni, nuove azioni squadriste per lanciare le proprie candidature, liste e organizzazioni.
Una delle prime realtà ad annunciare la propria presenza elettorale sarà proprio CasaPound, con il proprio neosegretario e candidato premier Simone Di Stefano. La stessa CasaPound che ha già macinato notevoli risultati elettorali come il 9% a Ostia, il terzo posizionamento a Lucca, l’elezioni di svariati consiglieri comunali e di municipio, l’adesione formale del sindaco del comune di Trenzano (BS). CPI è tra le realtà più attive e coinvolte nelle aggressioni – di CasaPound erano gli squadristi che tentarono l’atto intimidatorio alla festa genovese del PCL aggredendo la compagna Ronzitti; sempre di CasaPound era Gianluca Casseri, il militante che ammazzò a Firenze Samb Modou, Diop Mor e ferì gravemente Moustapha Dieng.
È ragione di maggior attenzione, decisione e determinazione la presenza alle elezioni di una forza coerentemente antifascista, nel pieno significato che assume quel termine, che deve riassumere in sé la necessità di contrastare le organizzazioni e le ideologie, così come quelle delle forze politiche dominanti che vi danno copertura e che se ne fanno strumento, accompagnando un’aspra battaglia e un duro lavoro per la costruzione di un programma che unisca tutta la classe lavoratrice, senza distinzioni di nazionalità, etnia, religione, orientamento sessuale e genere, in un fronte unico di classe e di massa contro i responsabili della macelleria sociale di cui siamo vittime: le borghesie nazionali e internazionali e i governi, espressione delle tendenze dominanti entro le prime.
Il Partito Comunista dei Lavoratori, dentro il cartello della lista “Per una sinistra rivoluzionaria”, si candida a portare avanti questo programma e a contrastare queste organizzazioni su ogni terreno – nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nei quartieri e anche nelle tribune elettorali – senza mediazioni o titubanze. In questo quindi, invitiamo tutte le organizzazioni della sinistra, tutte le organizzazioni sindacali, tutti i centri sociali, le associazioni locali e nazionali – come l’ANPI e l’ARCI – tutti i militanti e gli attivisti sinceramente antifascisti alla massima attenzione e alla salvaguardia di tutti i compagni e le compagne che in questa campagna elettorale si esporranno sotto le insegne dell’antifascismo e dell’anticapitalismo. Farlo costruendo mobilitazioni, organizzando l’autodifesa militante di scioperi, cortei e comizi, e sviluppando un piano di propaganda e intervento che riduca gli spazi di agibilità di queste organizzazioni dando slancio all’unica reale alternativa per gli sfruttati e gli oppressi: la rivoluzione per il governo dei lavoratori e delle lavoratrici e l’instaurazione del socialismo su scala internazionale, partendo dagli Stati uniti socialisti d’Europa.