La via della ripresa… dei nuovi faraoni
Si è tenuta in questi giorni a Rimini l’inaugurazione di TTG Incontri, una delle massime fiere del turismo a livello nazionale. Ha avuto una certa eco la notizia della presenza del ministro degli esteri egiziano, Mohamed Yehia Rashed, alla conferenza dal titolo “Egitto: la strada della ripresa”. Un incontro tutto volto a rassicurare i potenziali turisti dei ricchi paesi europei sulla sicurezza dei soggiorni in Egitto e nelle sue località balneari come Sharm El Sheik. Una “sicurezza” ottenuta a suon di milioni delle casse pubbliche, aumentando ancora di più la smisurata militarizzazione del paese.
Mentre ancora non è stata stabilita la verità sulla morte di Giulio Regeni, e mentre continua la repressione politica quotidiana a suon di morti ammazzati, la borghesia italiana riprende felicemente l’abbraccio col regime del faraone Al-Sisi all’insegna del reciproco profitto. Una mano lava l’altra, si sa.
In anni di deindustrializzazione e difficoltà dei capitalisti a fare profitti nella produzione, eventi di questo genere risultano vitali per le classi dominanti del Mediterraneo per far fronte alla loro crisi tramite il supersfruttamento dei lavoratori del turismo e l’afflusso di stranieri ben disposti a spendere, e per tenere a bada la rabbia degli sfruttati nei loro paesi, da incanalare se possibile verso l’evasione, il turismo, o verso l’isteria populista, razzista, reazionaria.
Come Partito Comunista dei Lavoratori, diamo la nostra piena solidarietà agli sfruttati egiziani oppressi dal regime di Al-Sisi, e a tutti i lavoratori del turismo, vittime di condizioni di lavoro mostruose e della militarizzazione dei loro luoghi di lavoro. Solo la loro mobilitazione comune, internazionale, per un loro governo, potrà mettere fine al dominio dei militari e dei grandi capitalisti sulla società.
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