Continua la repressione padronale: non si fermeranno le lotte operaie!
A seguito della lotta degli operai Stemi-Artoni e Astercoop per il miglioramento delle proprie condizioni di lavoro e poi per il reintegro dopo un licenziamento politico di massa, continua la campagna di repressione della lotta operaia a Cesena, a grande richiesta di Artoni e Coop Adriatica.
Tre militanti del PCL a dicembre 2015 avevano ricevuto dei fogli di via e a marzo erano stati colpiti dalla solita persecuzione politica, sotto forma di denunce per la partecipazione alla lotta dei lavoratori Stemi-Artoni,ora archiviate.
A nemmeno un mese di distanza dal proscioglimento di lavoratori, sindacalisti e militanti solidali alla lotta dei lavoratori Stemi-Artoni per il reintegro sul posto di lavoro, a seguito dell’accusa di violenza privata e altri reati, tre giorni fa sono state recapitate altre due notifiche di citazione a giudizio per i picchetti dell’ottobre-novembre 2015. Ancora una volta, vengono colpiti dalla repressione giudiziaria i lavoratori, i loro rappresentanti sindacali e i militanti che hanno sostenuto in prima persona la loro lotta, i loro picchetti. Tra questi, alcuni militanti del PCL emiliano-romagnolo e diversi compagni del collettivo Studenti Rivoluzionari di Bologna.
Si tratta di un gravissimo atto di repressione e l’intento è chiaro: tagliare le gambe ai lavoratori, privarli del sostegno e della solidarietà di altri lavoratori, privarli della rappresentanza sindacale.
Non è la prima e non sarà l’ultima denuncia che colpirà i militanti del PCL: chi lotta per la rivoluzione sa di dover subire la repressione di chi comanda e di chi sfrutta, perché mina le basi di questa società governata da un pugno di industriali e banchieri.
Il PCL ribadisce il proprio impegno: non ci faremo intimidire dalla repressione dei capitalisti e saremo come sempre accanto agli operai in lotta a Cesena come in tutta Italia.
Partito Comunista dei Lavoratori – Emilia-Romagna