Non votare, lotta per la rivoluzione
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Il PCL non sarà presente alle prossime elezioni comunali a Rimini e Ravenna. Siamo candidati però nelle maggiori città italiane come Bologna, Torino, Milano, Napoli ed altre città non per puntare ad una poltrona, ma per utilizzare lo strumento delle elezioni come canale di diffusione di massa del nostro programma.
Tutte le “sinistre” che si candidano invece lo fanno per governare le regole di questo sistema e gestire la crisi, che vuol dire massacrare la classe lavoratrice. Chi fino ad un anno fa era alleato del PD, ma che oggi si presente in alcuni casi in maniera autonoma, non fa che rivelare il suo trasformismo ed opportunismo e non di certo la sua coerenza. Noi del PCL non abbiamo l’ambizione di governare questo sistema, ma di rovesciarlo.
Per questo che il nostro programma parla di rivoluzione sociale: quella che propagandiamo, sia alle elezioni che dentro e fuori i luoghi di lavoro. Quella che porterà alla vera democrazia, quella del governo dei lavoratori, quell’unico governo che potrà cancellare definitivamente le disuguaglianze e la povertà. Quella che caccerà chi sfrutta e comanda. Che distribuirà la ricchezza di pochi a beneficio di tanti, quella che esproprierà i beni della chiesa, delle banche e degli industriali, per reinvestirli in un piano di nuovo lavoro (la nostra “sicurezza”): casa, scuola, pensioni e sanità.
SOLO LA RIVOLUZIONE CAMBIA LE COSE.