Padroni e cooperative: basta allo sfruttamento!
Il PCL Romagna esprime soddisfazione per l’alta adesione, in particolare a Forlì, allo sciopero dei lavoratori e lavoratrici delle mense, che sono andati a manifestare davanti alla sede della Legacoop Emilia Romagna, dato che il loro contratto è scaduto da 33 mesi.
I sindacati confederali hanno fatto ottenere un incontro con Legacoop, auspicando una conclusione positiva della vertenza e annunciando, come sempre, che non accetteranno alcun dictat.
Sappiamo bene cosa succede di solito. Al netto di proclami roboanti, le burocrazie sindacali di fatto firmano tutte le richieste avanzate da cooperative o padroni: aumento di produttività, massima flessibilità, licenziamenti, aumenti salariali caritatevoli. Il lavoratore paga sempre in prima persona, in termini di soldi e salute.
Noi del PCL riteniamo che la firma del contratto della ristorazione collettiva non sia più rinviabile, ma non basta.
Occorrono aumenti salariali commisurati al costo reale della vita, meno ore di lavoro ripartite tra tutti a parità di salario, per combattere efficacemente la disoccupazione, maggiore incisività nella lotta agli infortuni sul lavoro e per la sicurezza.
Vogliamo una società in cui i lavoratori non siano carne da macello al soldo di padroni o cooperative, vogliamo che tutti possano organizzare la propria vita e il lavoro senza obbedire alle logiche di profitto dei parassiti padronali, e senza morire o doversi ammalare di patologie croniche.
Cellula operaia – PCL Romagna “Domenico Maltoni”