LA SINISTRA RIMINESE CON I GRILLINI: UNA SINISTRA CHE TRADISCE
Chi lotta per una reale alternativa non dovrebbe nemmeno parlare con chi ha votato contro la chiusura del CIE, con chi è contro lo IUS SOLI, con chi dice ai lavoratori accontentavi del reddito di cittadinanza che il lavoro non c’è, con chi dice che le organizzazioni collettive sono inutili (cioè i sindacati), con chi non si dichiara nemmeno apertamente antifascista facendo l’occhiolino a Casapound, solo nel caso in cui si adeguasse alle loro “regole”. Il M5S è destinato al pattume della storia. E’ un “non” movimento che dovrebbe essere cacciato da ogni assemblea di lotta.
E’ chiaro quindi che a fronte di questo avvicinamento tra i grillini e le sinistre politiche e di movimento c’è un trait d’union che non è altro che l’opportunismo politico da un lato e la mancanza di prospettiva dall’altro.
L’anticapitalismo e l’opposizione sono un’altra cosa, ma capiamo che le elezioni comunali riminesi sono sempre più vicine e qualche centinaia di voti in più per questa sinistra scellerata farà sicuramente comodo. “Scurdámmoce ‘o ppassato” tanto nessuno se lo ricorda.
Mentre questa sinistra punta alla sua vendita all’asta al miglior offerente, noi del PCL avanziamo l’unica proposta necessaria : l’esproprio delle case sfitte della chiesa, degli immobiliaristi e di quei cittadini che vivono sfruttando il lavoro altrui.
Ai compagni chiediamo di voltare le spalle a questi poltronari.
Rivoluzione o sarà reazione, non ci sono alternative.