Un’altra profezia del PCL si è avverata… purtroppo sulla pelle dei lavoratori
Dopo una lotta durissima, con picchetti davanti alla fabbrica durati due mesi e il blocco delle merci e di fatto della produzione, i lavoratori Electrolux hanno votato in maggioranza un accordo che noi del Partito Comunista dei Lavoratori avevamo a suo tempo denunciato come “bidone”.
La lotta dei lavoratori è stata tradita dalle burocrazie sindacali e dai politicanti che hanno sfruttato l’occasione per fare solo propaganda elettorale (vedi Errani).
L’azienda sta facendo modifiche alle linee di produzione, di fatto aumentando i ritmi di lavoro, proprio quello che voleva fare sin dall’inizio; come al solito questa farsa sarà pagata cara dai lavoratori, e porterà sicuri benefici all’azienda (aumento dei profitti). Ai lavoratori toccherà invece l’inevitabile peggioramento delle malattie professionali, già molto diffuse in precedenza.
L’azienda, con la complicità della burocrazia sindacale, ha diviso i lavoratori in due cantieri, reparto forni e reparto piani, in modo che la disgregazione faccia il gioco della proprietà, indebolendo il fronte di lotta.
Nel comunicato ai lavoratori Fim-Fiom-Uilm del 1/9 viene denunciato l’aumento dei pezzi orari di 11 unità in presenza di ottimizzazioni tecniche alle linee produttive: di fatto questa illusione di ammodernamento verrà subita dai lavoratori che, fidandosi di alcuni delegati e firmando l’accordo, hanno passivamente accettato quei peggioramenti che adesso l’azienda applicherà alla loro routine lavorativa.
Il danno arrecato da questo accordo sulla pelle degli operai appare ancora più grave alla luce dell’accordo siglato tra Electrolux e General Electric da 3,3 miliardi di dollari, con cui il colosso americano cede all’azienda svedese le attività nel settore degli elettrodomestici.
Come Partito Comunista dei Lavoratori ribadiamo la nostra condanna dell’accordo di maggio, che ora dà i suoi frutti, facendo sì che i lavoratori si rendano sempre di più schiavi del capitale.
Invitiamo i lavoratori a riprendere la lotta sulla base dell’esperienza maturata precedentemente e con diffidenza verso quei poteri sindacali e politici che hanno gettato loro fumo negli occhi.
Il Partito Comunista dei Lavoratori invita tutti i dipendenti dell’Electrolux a riprendere in mano le redini della propria lotta, a unirsi in un unico fronte, non accettando più accordi al ribasso che in questa e in tante altre realtà hanno determinato solo sconfitte (Dometic, Alpi, Croci, FIAT…).
La nostra proposta è sempre la stessa: occupazione degli stabilimenti e nazionalizzazione sotto il controllo operaio senza indennizzo per la proprietà.
Solo con la costruzione di un mondo rosso e socialista, basato sulla solidarietà di classe, sull’abolizione dello sfruttamento capitalista, sul rispetto dell’ambiente e dell’uomo, i lavoratori la spunteranno sul capitale, rompendo le catene che da troppi anni li tengono oppressi.