L’unica voce del sentimento
di Rossosconclusionato
Ultimamente papapovero ha superato se stesso.
Ogni avvenimento o notizia sono stati da lui commentati e con grande riverbero generale sui media: “Fermatevi! Vi prego, fermatevi!”, ha detto sulla guerra in Palestina.
Rivolto a chi? Ma a tutti naturalmente! Israeliani e palestinesi accomunati dal medesimo destino demoniaco, prede della violenza dell’uomo che si allontana da Dio. Come se la guerra si facesse per un insensato impulso, le cui origini non esistono in terra ma altrove, nell’imperscrutabile eterea lotta fra il bene e il male.
Più di mille morti palestinesi, in gran parte donne e bambini, bombardati nelle proprie case o nei luoghi dove pensavano di essere sicuri, come le sedi delle istituzioni internazionali. Poche decine di militari caduti israeliani. Uno per cinquanta, in confronto Erich Priebke, il boia delle Fosse Ardeatine, era un moderato.
Ma papapovero non molla. Con quella sua vocina artefatta che trasuda ipocrisia ha gridato al mondo che laggiù, nella striscia di Gaza, in Iraq, in Siria, molti bambini vengono uccisi o feriti e molti altri rimangono senza genitori.
Lo ha detto come se queste cose le sapesse solo lui. Come se solo lui provasse qualcosa, come se il suo autoproclamato e indistinto dolore per vittime e carnefici, fosse l’unico sentimento possibile. Anzi…. l’unico ammissibile.
Ed è così in effetti, l’occidente filosionista, se ne frega dei bambini palestinesi, iracheni, siriani e delega al capo comico la rappresentanza ufficiale della tragedia.
Agli altri non resta che qualche funerale-fiaccolata, sempre meno partecipata, organizzata dai pacifisti. Tanto per dire: “Io non me ne sono fregato” e poi a casa con la coscienza a posto. La colpa è di quelli che non c’erano.