Riceviamo dal Comitato Difesa Sociale di Cesena e volentieri pubblichiamo:
Mentre l’amministrazione comunale, così preoccupata per il “benessere sociale”, persevera nel promuovere la costruzione di autostrade, bretelle, fori annonari e altri profittevoli opere, continua ad aumentare il numero di persone che perdono lavoro, reddito e, infine, casa.
L’amministrazione sa benissimo che il problema degli sfratti per morosità rappresenta una “emergenza senza precedenti”; proprio nel Rapporto di fine mandato della giunta Lucchi, infatti, è scritto che “il quadro di oggettivo aggravamento del potere di acquisto delle famiglie” (in parole povere, il fatto che le persone che perdono il lavoro non abbiano alcuna garanzia di reddito e siano condannate alla precarietà e all’indigenza) ha avuto “ripercussioni dirette sulla possibilità di accedere e mantenere la locazione” (in parole povere, perdano il diritto ad avere un tetto sulla testa). Ed è la stessa amministrazione ad informarci che gli sfratti per morosità nel giro di quattro anni, dal 2010 a fine 2013, sono quadruplicati, arrivando ad essere oltre 400. Non parliamo di numeri, ma di 400 famiglie (non persone, famiglie intere) che a fine 2013 hanno perso il diritto ad avere una abitazione. E il 2014 si preannuncia peggiore.
Allo Sportello AntiSfratto che gestiamo continuano ad arrivare famiglie che hanno ricevuto l’avviso di sfratto e che saranno buttate in mezzo a una strada. Non mancano ovviamente le famiglie con bambini o con persone malate. Per loro, cosa propone l’amministrazione? Di farsi ospitare da parenti od amici, perchè ovviamente se non hai reddito non puoi pensare di aver diritto ad una tua normale vita personale; ai migranti, di tornare al paese, perchè ovviamente se non hai reddito non puoi pensare di aver diritto a stare dove magari sei da vent’anni, dove magari sono nati i tuoi figli, e dove magari ti hanno tolto anni di contributi Gescal (quelli per la costruzione di case popolari) dalla busta-paga. L’amministrazione comunale sa bene, del resto, che “gli strumenti messi in campo” sono “insufficienti a fronteggiare l’emergenza senza precedenti”. E allora noi e le famiglie sfrattate ci chiediamo: cosa aspetta a metterne in campo di ulteriori? Cosa aspetta, innanzitutto, a bloccare gli sfratti per morosità? Cosa aspetta a smettere di svendere gli immobili pubblici e/o tenerli vuoti e darli alle persone per l’autorecupero in autogestione? Cosa aspetta a promuovere la costruzione di case popolari a canone commisurato al reddito? Perchè ci sembra un po’ pochino assegnare 50 alloggi popolari all’anno a fronte di una lista d’attesa di oltre 500 famiglie… Infine, ci chiediamo: cosa ne pensa l’amministrazione comunale del “piano casa” di Renzi, fortemente criticato da tutte le associazioni inquilini e dai movimenti per il diritto all’abitare, che invece di promuovere politiche abitative a favore di chi è privo di reddito regala soldi pubblici alle imprese costruttrici e ai proprietari degli alloggi, con misure-tampone peraltro inefficaci e misere?
Nel frattempo, noi continuiamo a fornire alle persone sfrattate informazioni e strumenti di rivendicazione e lotta. E visto che maggio è mese di sfratti, invitiamo tutti e tutte a partecipare alle prossime iniziative che stiamo organizzando.
I diritti non si sfrattano!
Una sola grande opera: casa e reddito per tutti e tutte!
Comitato Difesa Sociale – Cesena, 17.04.2014