Di Falaghiste
Anche a Forlì, i renziani (ex DC) hanno fatto piazza pulita degli ultimi eredi del –glorioso– PCI. Infatti, i sostenitori di Alessandrini, sono riusciti a raccogliere soltanto poco più di duemila elettori per i proprio candidato, mentre quelli di Drei (cattolico e, come lui stesso si definisce, legato al mondo della cooperazione sociale) hanno ottenuto più di quattromila voti.
Il terzo candidato, attivista del movimento ateo, -Ludovico Zanetti- ha ottenuto poco più di duecento voti. Nello stesso partito un candidato antiabortista, uno laico e uno anticlericale; non si può dire che nel PD non vi sia pluralismo.
Naturalmente ha vinto quello di destra, perché i cattolici si sono guardati bene da smantellare le loro strutture nel territorio, come hanno fatto gli eredi di Togliatti, e inoltre un’ideologia ce l’hanno eccome, che è quella immarcescibile e maestra di trasformismo della chiesa cattolica.
Così, qualora il PD vincesse le elezioni, per la prima volta dal dopoguerra il Sindaco di Forlì sarà un cattolico. Ergo, cappellate di soldi alle scuole private del clero (ancora a scapito di quelle comunali), appalti agli amici della parrocchia e protezione per le numerose attività in nero gestite dalle varie associazioni che fanno capo alla chiesa: parrocchie (cinema, feste, sportive), Caritas (mense e dormitori per i poveri), Comitato per la fame del mondo (raccolte fondi, commercio dell’usato), case famiglia, scuole private ecc.
Sarà comunque un peggioramento nella stessa direzione, rispetto alla giunta precedente del sindaco uscente Balzani (ex repubblicano e vicino alla massoneria), che non ha avuto problemi a sponsorizzare il cattolico Drei come suo successore.
Per altro, Balzani si è distinto per l’assoluta indifferenza verso la deindustrializzazione del territorio e della relativa crescita della disoccupazione; se non in vista delle elezioni, per prendersi il merito del solito accordo bidone fra i Sindacati e gli schiavisti cinesi padroni della “Ferretti Nautica”, a rischio chiusura.
In compenso si è distinto per la repressione di qualsiasi forma di conflitto sociale, tacendo-assentendo sulle oltre cinquanta denunce, emanate dalla magistratura locale, per reati gravissimi contro un gruppo di anarchici che avevano occupato un immobile abbandonato al degrado dal Comune e in attesa di speculazione edilizia da parte della “Fondazione della Cassa di Risparmio”.
Una vera intimidazione di massa senza precedenti nella storia recente di Forlì, che ha coinvolto persone casualmente presenti, anche una sola volta, alle attività di occupazione e alle manifestazioni di sostegno.
In conclusione, come avevamo previsto c’è movimento nel PD in una direzione decisamente reazionaria. A cui però non corrisponde alcuna opposizione interna, se non altro laica. Segno che la base “di sinistra” è ormai ridotta ad un borbottio privo di qualsiasi logica politica. Potenza delle primarie: il popolo lo vuole e così sia.
Che tristezza: avevano fatto tanto per diventare ammericani!
Ma la metamorfosi è mal riuscita e gli sono spuntate sul groppone le alucce della vecchia DC, più nera e ladrona che pria.