Il “Corriere di Forlì” del 26 febbraio pubblicava le posizioni espresse dalle forze politiche di “sinistra” rispetto alle prossime elezioni comunali.
Abbiamo già risposto a Rifondazione Comunista, ma siccome apprendiamo dal succitato articolo, che anche Denis Valenti del Partito Comunista (ex sinistra-popolare) ha lanciato un appello per una lista unitaria anticapitalista e antimercatista (?), ci sentiamo in dovere di precisare ancora una volta le nostre posizioni.
Per noi parole quali anticapitalismo, antiliberismo e comunismo assumono significato soltanto se ad esse segue un programma coerente e non ci sembra che, a parte generiche affermazioni di principio, sia emerso qualcosa di significativo in questo senso.
La sensazione è che ognuno stia tirando l’acqua al suo mulino, fingendo una propensione unitaria che in effetti non ha. Significativo in questo senso è che tali appelli all’unità emergano soltanto in prossimità delle scadenze elettorali.
Per noi invece, l’unità si costruisce giorno dopo giorno nelle lotte al fianco dei lavoratori; soltanto dopo, semmai, può realizzarsi l’unità politica.
Non è un caso infatti, che il nostro Partito abbia più volte invitato tutte le sinistre di classe, localmente e nazionalmente, a creare coordinamenti a sostegno delle mobilitazioni operaie, senza ricevere mai alcuna risposta.
Tuttavia, a dimostrazione della nostra vera propensione unitaria, ci rendiamo disponibili ad un confronto sulla base di alcuni punti programmatici che ci sembrano il minimo condivisibile da chiunque si proclami anticapitalista e comunista.
1) Esproprio, sotto controllo operaio e senza risarcimento alla proprietà, di tutte le aziende che licenziano, delocalizzano o ricevono aiuti pubblici (cassa integrazione, contratti di solidarietà, riduzioni fiscali ecc.). In base al principio che se un’azienda usa risorse pubbliche, pubblica deve essere la sua proprietà.
2) Salario di almeno 1000 euro (netti) al mese, per tutti i disoccupati e i giovani in cerca di lavoro; come leva per l’aumento generalizzato dei salari degli stipendi e delle pensioni.
3) Esproprio degli appartamenti sfitti di proprietà dei gruppi immobiliari e del clero; da dare a chi ne ha bisogno e con affitti in base al reddito.
4) Ritorno alla proprietà pubblica dei servizi privatizzati: nettezza urbana e trasporti, acqua e gas (HERA), con tariffe in base al reddito. Assunzione a tempo indeterminato di tutti i dipendenti pubblici.
5) Mai alleanze di governo, locali o nazionali, con i partiti borghesi: centro-destra, centro-sinistra o populisti (Grillo)
Partito Comunista dei Lavoratori