La “rivoluzione” di Matteo Renzi vuol essere “un pranzo di gala” per i capitalisti.
Gli stessi che non a caso lo salutano come un possibile salvatore della (loro) Patria e lo acclamano in Borsa.
I quattro mesi di shock annunciati cripticamente oggi da Renzi vanno declinati in prosa: a febbraio il varo della legge elettorale reazionaria concordata con Berlusconi, per dare a una minoranza la maggioranza del Parlamento e garantire la continuità delle politiche di rapina contro la maggioranza della società; a marzo l’ampliamento della licenziabilità dei lavoratori (Job Act) e magari la traduzione in legge dell’accordo del 10 gennaio sulla rappresentanza, contro i diritti sindacali; ad aprile l’ulteriore taglio alla spesa pubblica e sociale, per liberare risorse a favore dei capitalisti; a maggio l’ulteriore detassazione delle imprese a carico del bilancio pubblico. Seguiranno i dettagli, concordati con.. Alfano, e quindi se possibile peggiorativi contro il lavoro.
E’ necessario che tutte le sinistre, politiche e sindacali, uniscano nell’azione le proprie forze; contrappongano a Renzi un programma anticapitalista tanto radicale quanto il suo; mettano nell’ opposizione al governo Renzi/ Alfano un’energia uguale e contraria. Sarebbe un “contro schock” per la borghesia italiana e il suo rampante leader. E l’unica via di un’alternativa vera per i lavoratori.