Firmate (presso i nostri banchetti) per la presentazione del Partito Comunista dei Lavoratori alle prossime elezioni comunali di Forlì:
DOVE FIRMARE?
Tutti i giorni di mercato (lunedì e venerdì mattina) in P. Cavour.
Tutti i sabati pomeriggio in piazza Saffi.
Tutti i lunedì,venerdì e sabato alla coop in via Curiel.
PER IL COMUNE DEI LAVORATORI:
Introduzione e principali punti programmatici
FUORI I PARTITI DEGLI INDUSTRIALI E DEI BANCHIERI DAL COMUNE DI FORLI’ (PD-PDL E PARTITINI “SOCI” DI MINORANZA )
CONTRO GRILLO CHE VUOLE ABOLIRE LE PENSIONI E IL SINDACATO (in quanto tale ) E CHE SI SCHIERA CON I PADRONI ELECTROLUX CONTRO I LAVORATORI.
PER IL COMUNE DEI LAVORATORI, DEI DISOCCUPATI,
DEI PENSIONATI POVERI, DEGLI STUDENTI E DI TUTTI QUELLI CHE PAGANO LA CRISI DEL CAPITALISMO.
La situazione si sta facendo drammatica. Le aziende chiudono, licenziano o delocalizzano. Avanza la disoccupazione di massa. Un numero sempre crescente di Forlivesi non arriva alla fine del mese. Questo non è colpa del destino, ma della politica economica dei governi di ogni colore negli ultimi vent’anni; che ha fatto esplodere la crisi che viviamo. Una politica che anche i comuni hanno condotto come una guerra dei ricchi contro i poveri; che parte dall’idea che più crescono i profitti, più cresce l’occupazione. In realtà è la giustificazione ideologica dell’assistenzialismo pubblico alle imprese private.
In questi anni, l’UE ha investito circa il 36% del PIL in donazioni alle banche e in Italia, nel 2013, sono andati circa 30 mld di euro pubblici ad imprese private. Una cifra vicina alla metà di quanto lo Stato versa ogni anno alle banche come interesse sul debito. Il comune di Forlì ha privatizzato i servizi ( acqua,gas e trasporti) tagliato i fondi alle scuole dell’infanzia , regalato soldi a quelle private, aumentato le tariffe e le imposte comunali.
Ha precarizzato il lavoro dei propri dipendenti e abolito quasi del tutto il sostegno alle famiglie bisognose (affidando una misera carità ai preti). Il sindaco Balzani non ha fatto nulla per sostenere le lotte dei lavoratori dell’Electrolux, della Ferretti, della Dometic ecc; nulla per fermare il saccheggio industriale del nostro territorio.
A questo punto è evidente, che i nostri dirigenti ( nazionali e locali )vogliono far pagare alle classi lavoratrici (compresi micro artigiani e commercianti ), ai giovani proletari e ai pensionati poveri, il costo del loro fallimento. Intanto lor’ signori si sono ingrassati come mai nella storia della Repubblica.
E’ una questione di sopravvivenza (o noi o loro); che non riguarda l’onestà, né l’efficienza di una presunta nuova classe politica, ma quale classe sociale deve governare.
Che rievoca ancora la domanda fondamentale: “Chi comanda? La borghesia o il proletariato? La maggioranza di chi vive del proprio lavoro o una minoranza di parassiti sfruttatori?”
I punti principali del nostro programma:
1) Contro i licenziamenti, le chiusure o delocalizzazioni delle aziende. A sostegno delle lotte operaie, il Comune dei lavoratori si farà promotore di un coordinamento dei delegati delle fabbriche in crisi, aperto a tutte le forze sociali e ai singoli cittadini che non vogliono pagare la crisi del capitalismo: disoccupati, precari, studenti , giovani proletari e pensionati poveri. Basta ! con le lotte separate azienda per azienda, occorre unire la classe lavoratrice, costruire un grande movimento operaio, PER RIVENDICARE LA NAZIONALIZZAZIONE DELLEIMPRESE CHE CHIUDONO, LICENZIANO O DELOCALIZZANO (sotto il controllo dei lavoratori e senza indennizzo alla proprietà).Se si usano risorse pubbliche per salvare un’azienda, pubblica deve essere la sua proprietà.
2) Creazione di UNA CASSA DI RESISTENZA a copertura delle perdite salariali negli scioperi, finanziata con una raccolta fondi di solidarietà fra i cittadini e con la collaborazione dei sindacati.
3) Per il diritto alla casa: ESPROPRIO DEGLI APPARTAMENTI SFITTI di proprietà dei gruppi immobiliari, banche , assicurazioni e clero, per darli a chi ha bisogno e per calmierare il prezzo degli affitti. Ristrutturazione ad uso sociale delle proprietà comunali.
Basta cementificazione ma recupero degli immobili esistenti fuori e nel centro storico.
3) Tutti i servizi devono tornare ad essere di PROPRIETA’ PUBBLICA: trasporti, acqua, luce e gas, nettezza e manutenzione urbana, scuole comunali . Abolizione del precariato dei dipendenti comunali, con assunzione a tempo indeterminato, salari e diritti dignitosi. Tariffe proporzionali al reddito. Abolizione delle tasse sulla prima casa.
4) SALARIO MINIMO GARANTITO (di almeno 1000 euro) ai giovani e i disoccupati in cerca di lavoro (come leva per un aumento generalizzato dei salari attuali).
5) BILANCIO COMUNALE TRASPARENTE E COMPRENSIBILE, stipendio del Sindaco e degli assessori pari allo stipendio di un lavoratore specializzato.
DOVE TROVARE LE RISORSE?
Blocco degli appalti alle aziende private per lavori che non producono occupazione. Abolizione dei pagamenti alle imprese che usano manodopera precaria o in nero. Lotta dura all’evasione fiscale delle classi benestanti. Abolizione del debito comunale con le banche; nella prospettiva di una nazionalizzazione del sistema bancario e la fondazione di una sola banca pubblica che finanzi le opere di utilità sociale e non i profitti dei padroni.