L’adesione allo sciopero generale del 18 dei sindacati di base,(contro le politiche di austerità imposte dal Governo ), decisa autonomamente dai delegati RSU-FIOM nello stabilimento Marcegaglia, è riuscito oltre ogni previsione: il 60% dei lavoratori in produzione ha scioperato nonostante il boicottaggio e la palese ostilità dei vertici della Camera del Lavoro di Forlì.
Uno sciopero che rievoca stagioni migliori e lontane del movimento operaio: uno sciopero politico sulla base di un programma di rivendicazioni di carattere generale.
Recentemente i lavoratori della Marcegaglia di Forlì avevano attuato lotte significative contro l’introduzione del salario d’ingresso per i nuovi assunti, contro i continui attacchi alle condizioni di lavoro, al salario e ai diritti, senza però ottenere risultati a causa delle politiche di concertazione delle direzioni sindacali.
Ma con questo sciopero, facendosi interpreti dei bisogni di milioni di proletari, essi hanno alzato lo sguardo oltre l’orizzonte della propria realtà specifica e delle compatibilità di sistema, trasformandosi in classe “da se e per se “ : potenziale punto di riferimento e guida di tutti gli sfruttati.
Hanno capito che senza l’unione delle classi subalterne : operai,dipendenti pubblici, precari, disoccupati, pensionati poveri, non è possibile rispondere adeguatamente all’attacco, senza precedenti nella storia della Repubblica, che i vari governi ( di centro destra e centro sinistra ) hanno attuato e stanno attuando ( su mandato dei capitalisti ) contro le condizioni di vita delle masse popolari.
Certo, è solo l’inizio; la maggior parte delle RSU delle aziende locali e nazionali non ha aderito allo sciopero,anche se è evidente che i lavoratori avrebbero aderito in massa, ma qualcuno doveva pur cominciare.
A questo punto è necessario andare avanti, coinvolgere settori sempre maggiori di classe lavoratrice, chiedere il contributo e l’adesione dei delegati delle altre fabbriche: delle fabbriche in crisi, che stanno per chiudere, che licenziano, che delocalizzano e costringere i vertici sindacali alla lotta.
Ma bisogna oltrepassare i cancelli delle fabbriche, proporsi anche fuori dall’ ambito sindacale; fra le masse proletarie attualmente senza punti di riferimento e facile preda del populismo, del razzismo, dei nuovi fascismi.
Da anni proponiamo un coordinamento fra tutte le realtà che intendono aprire una nuova e grande stagione di lotte sociali. Un punto d’incontro fra singoli e realtà organizzate che si identificano su alcuni punti comuni.
E una base programmatica di partenza potrebbero essere, appunto, le rivendicazioni alla base dello sciopero del 18 indetto dai delegati RSU-FIOM della Marcegaglia, che a seguito riproponiamo punto per punto:
Contro le politiche di austerità del governo Letta-Alfano:
Per l’aumento di salari e pensioni, la riduzione dell’orario di lavoro, per i diritti sociali (reddito, casa, lavoro, salute, studio),
Per una legge democratica sulla rappresentanza.
Contro le drastiche ricette del FMI, della BCE e dell’Unione Europea che in nome della stabilità monetaria impongono al nostro paese rovinose politiche sociali.
Per un serio piano nazionale sull’occupazione basato su opere socialmente necessarie, contro ogni forma di precarietà, per il rilancio qualificato di una pubblica amministrazione al servizio dei cittadini, indipendente da potentati economici e politici,
Per lo sblocco dei contratti del pubblico impiego e per un rinnovo reale dei contratti del settore privato, per seri aumenti salariali e pensioni adeguate a sostenere una vita dignitosa, per la nazionalizzazione delle aziende strategiche per quelle che delocalizzano e licenziano,
Contro la privatizzazione dei servizi pubblici per un fisco equo che scovi gli evasori e riduca la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e sulle fasce più deboli della popolazione;
per la difesa della scuola, dell’università, della ricerca e della previdenza pubblica.
Per leggi giuste per l’immigrazione,
Per la democrazia sui posti di lavoro.
Lavoratori di tutto il mondo unitevi !
Cellula operaia Pcl: sez. Forlì-Cesena