di Onide
“La legge elettorale è il cambiamento più urgente”: così il premier, Enrico Letta, nel suo discorso al meeting di Rimini ha sostenuto che ”gli italiani puniranno tutti quelli che anteporranno i loro interessi a quello comune che e’ quello dell’uscita dalla crisi”. E ha anche avvertito: ”Nessuno interrompa questo percorso di speranza che abbiamo cominciato per uscire dalla crisi”( FONTE ANSA ).
Questo ha detto il “premier” nell’unico ambiente a lui consono, il Meeting di CL a Rimini. Nessuna concretezza, “nessun interesse di parte” , ha aggiunto! Uno slogan del G8 recitava : “Noi 6.000.000.000 voi G8” : questa è la realtà.
Ma perché credere a chi critica a parole gli interessi di parte, quando nei fatti difende SOLO gli interessi di una classe privilegiata, i padroni, e della cricca vaticana?
Noi, Partito Comunista dei Lavoratori, difendiamo con forza solo gli interessi di un’altra parte: quella dei Lavoratori. Siamo SOLO dalla parte di chi lavora: noi, più che della legge elettorale, parliamo di lavoro e pensioni. Per Letta il “confronto vince sul conflitto”: di che conflitto parla? Solo del conflitto che ha con gli alleati di governo del PDL! Per noi solo il conflitto e la lotta pagano! Solo con la lotta si possono riacquistare i diritti persi per colpa della dichiarata non belligeranza dei sindacati e dei partiti borghesi di governo, seppur di sinistra: il loro “confrontarsi” non è che la rovina delle condizioni di vita dei lavoratori. Con il PD non si governa, caro Vendola, il PD ed i governi amici dei padroni si battono con le proposte e con la lotta di classe.
La legge elettorale, aggiunge Letta, è la priorità perché renderà “il cittadino arbitro della scelta”. Cosa intende per arbitro? Scegliere tra partiti diversi che hanno però in comune il programma della Confindustria o del Vaticano? Riproporrà il proporzionale senza sbarramento, o un maggioritario con premio di maggioranza? Ma sicuramente Letta le proporzioni sono solo materia delle elementari, è nel DNA dell’ex Democristiano opprimere il dissenso e non lasciar spazio ad idee e partiti meno ricchi economicamente, per dare tutto il potere ai soliti 2-3 partiti , tale da permettere a questi soggetti la completa deriva ultraliberista preparata con cura da 30 anni, nata con la P2 di Licio Gelli.
Il programma della P2 era chiamato “programma di rinascita democratica” , ed era composto anche da questi punti:
1) La nascita di due partiti: l’uno a sinistra ( con l’esclusione dei comunisti ) e l’altro a destra;
2)Controllo dei media. Il piano prevedeva il controllo di quotidiani (quindi l’eliminazione della libertà di stampa e di pensiero) e la liberalizzazione delle emittenti televisive (all’epoca permesse solo a livello regionale) allo scopo di controllarle, e in questo modo influenzare l’opinione pubblica; nonché l’abolizione del monopolio della RAI e la sua privatizzazione. L’abolizione del monopolio RAI era avvenuto prima della scoperta della loggia, con la sentenza della Corte Costituzionale del luglio 1974 che liberalizzava le trasmissioni televisive via cavo;
3)Progetto Bicamerale : ricordate nel 1997 l’inciucio di D’Alema con Berlusconi? Lontani erano ancora i tempi dal lettone di Putin e dei “bunga bunga” ;
3)Riforma della magistratura: divisione tra ruolo del P.M. e del magistrato, responsabilità del CSM nei confronti del parlamento (il sogno di Berlusconi: dominare l’andamento della giustizia!);
4)Riduzione del numero dei parlamentari;
5)Abolizione delle province;
6)Abolizione della validità legale dei titoli di studio ( tanto caro a Grillo).
Il Partito Comunista dei Lavoratori denuncia da anni il carattere reazionario delle politiche di entrambi gli schieramenti in campo , sia di centro-destra che di centro-sinistra.
I lavoratori non possono più aspettare: devono prendere coscienza solo della loro forza e organizzarsi unitariamente, senza indugi, senza mezze misure, senza scorciatoie riformiste per un radicale cambiamento sociale, che può attuarsi solo con la loro generale mobilitazione. Uno sciopero generale non sarà sufficiente se la lotta non entrerà in tutte le case dei lavoratori, giorno per giorno, ora dopo ora.
La sovranità del parlamento non esiste più, il governo delle larghe intese è una truffa verso tutti i lavoratori. Dalla crisi non si esce se non tramite la riorganizzazione della società su basi socialiste.
La “responsabilità nazionale” è un inganno in cui è caduto prima , consapevolmente, Berlinguer negli anni ’70 e poi tutti i soggetti di sinistra che acclamano ancora la difesa dei diritti e dei beni comuni, che oramai sono solo aleatori o completamente cancellati.
Si arriverà tra pochi anni ad avere tutti i servizi privatizzati, dalla scuola alla sanità, dalle pensioni ai più svariati servizi pubblici… Solo chi potrà permettersi un’assicurazione privata avrà la garanzia dei servizi, ed in definitiva l’assenza dello stato sociale renderà l’uomo ancora più schiavo del lavoro e dei suoi sfruttatori.
Questo è lo scenario e la prospettiva che garantiranno questi governi, dettati dai poteri forti ( banche, assicurazioni, multinazionali di ogni genere): i lavoratori possono opporre la loro determinazione contro queste illusioni e queste truffe.
Governino le ragioni del Lavoro! Governino i Lavoratori!
Lavoratori! Solo la lotta paga!
Partito Comunista dei Lavoratori