Le ultime dichiarazioni del Sindaco Morri di Santarcangelo di Romagna, dopo la crisi del consiglio comunale che ha portato alle sue dimissioni, hanno dell’incredibile.Morri sul suo profilo facebook scrive una breve lettera di “addio” alla cittadinanza: con tutti i buoni propositi che il primo cittadino vanta in merito alle risorse spese per garantire le poche garanzie sociali, si dimentica però che non si può fare scempio del territorio con la cementificazione che ha portato solo lauti guadagni alle imprese edili ed immobiliari. Quindi non si può esimere dalla responsabilità istituzionale del suo partito (la prima forza del paese che governa la maggior parte dei comuni italiani e la nostra città da sempre attraverso la decadenza politica targata PCI-PDS-DS-PD) di non aver nemmeno pensato, per un secondo, all’attuazione di un serio Piano di Edilizia Economica e Popolare, tale da difendere i cittadini meno abbienti dalla speculazione delle banche e degli interessi usurai applicati sui mutui. Non si può chiamare fuori, caro Sindaco, perché è proprio il suo partito che ha deciso l’attuale assetto della città.
Non può nemmeno con il terrorismo delle 500 lettere inviate agli anziani, né con i ricatti “o fuori loro (i dissidenti) o il commissariamento” ripulirsi la coscienza della mala politica di cui il suo partito, il PD, ne è l’esempio, tanto da essere impegnato con Berlusconi a governare l’Italia.
Parla di “imboscata figlia della politica del momento”: ma di che politici e di che politica sta parlando? La politica del momento, la politica del taglio alla spesa sociale e delle regalie di appalti, è il PD di cui è parte lo stesso Sindaco!
Caro Sindaco, non si può tirare fuori dalle sue responsabilità: lei stesso è stato la politica del passato ed è la politica del momento. Non permetteremo che chi scarica la crisi sui lavoratori e sugli sfruttati cerchi poi di smarcarsi dietro la scusa di miseri teatrini politici.
Partito Comunista dei Lavoratori
