Tante persone che conosco, nonostante le differenze culturali e sociali, hanno molto che li accomuna: una situazione economica in via di peggioramento, tanto da risultare insopportabile. Non è solo un problema di mancanza di lavoro, o di denaro, ma di scarsa qualità della vita. Anche tanti lavoratori, pur avendo un reddito sufficiente per vivere, hanno una grossa difficoltà nell’affrontare la vita: tale svilimento della persona fa sì che la solitudine diventi l’identità sociale del nostro tempo.In una società ampiamente secolarizzata dove la religione, nella quale in passato si identificavano ampie masse popolari è ridotta a puro conformismo, l’apparato pubblicitario Vaticano ripropone la solita via della preghiera e della tolleranza nella speranza dell’aldilà “ dei giusti “, proprio mentre si aggravano le basi stesse della convivenza civile.
La stessa speranza viene riproposta in forma laica dal nuovo governo di unità nazionale : “ l’illusione di una ripresa economica che ridarà benessere e lavoro a tutti, anche attraverso una pulizia all’interno della stessa classe politica”, proprio mentre si apprestano ancora a varare leggi che aggraveranno la condizione di milioni di Italiani.
Gli industriali e i banchieri, i veri responsabili della crisi in quanto agenti del sistema capitalistico, appaiono anche loro come le vittime della crisi .
Questa sceneggiata, per chi ha memoria, si è già ripetuta nei decenni passati, tutte le volte che l’economia italiana e mondiale è entrata in crisi.
Di fronte a questo, tanti di noi sentono un senso di confusione ed incertezza nel futuro: ma che fare?
Intanto occorre sgombrare il campo da speranze e illusioni convincendoci che il sistema economico che ci governa è in crisi: il capitalismo non ha più niente da dare, ma solo da togliere .E’ necessario risvegliare in noi lo spirito della lotta, la dignità e il coraggio per il bene nostro e delle future generazioni.
Rottamiamo l’illusione di una borghesia illuminata o di una classe dirigente buona per ricondurre tutte le nostre forze verso il socialismo:” A ciascuno secondo le proprie capacità, a ciascuno secondo i proprio bisogni “. Questo è il nostro obbiettivo: senza privilegi, senza burocrati, senza sfruttati né sfruttatori ed il nostro programma lo rappresenta, come passaggio verso una società di liberi ed uguali.
Uniamoci e trasformiamo le lotte, ancora divise e frammentate: per il lavoro, per l’ambiente, per la scuola, per i diritti civili, per una vita dignitosa per tutti, in una grande ribellione di massa fino Socialismo.
Aderire al Partito Comunista dei Lavoratori è la risposta alla necessità della Rivoluzione Sociale.
Costruire il Partito della Rivoluzione è l’alternativa al capitalismo:
se ne vadano via tutti! Governino i Lavoratori!