Tutti i partiti dominanti (PD, Polo Montiano, PDL e alleatini vari )spendono la propria campagna elettorale per due scopi congiunti: far dimenticare le misure antioperaie e antipopolari che insieme hanno votato ( su pensioni, sanità, art. 18, IMU… ) e nascondere il programma futuro antioperaio e antipopolare su cui insieme si sono già impegnati ( Fiscal compact * per i prossimi venti anni).
Solo con questa truffa possono condendersi i voti popolari ( gli uni contro gli altri ) per la guida di un governo nemico delle classi lavoratrici, dei disoccupati, dei pensionati e del progresso economico, culturale e civile del nostro paese.
Purtroppo invece di denunciare questa truffa e battersi per un programma comune alternativo, le sinistre hanno scelto di subordinarsi o ai liberali o alle procure.
Il PCL si assumerà sulle spalle le responsabilità di una campagna anticapitalista dalla parte del lavoro: contro industriali, banchieri, e Vaticano: per una Repubblica dei lavoratori.
* REGOLE BASE DEL : FISCAL COMPACT
Principio generale per gli Stati: PAREGGIO DI BILANCIO.
Paesi con debito oltre il 60% del PIL : Dificit massimo tollerato = 0,5 %
Paesi con debito sotto il 60% del PIL : Dificit massimo tollerato = 1 %
I paesi con debito oltre il 60% del PIL devono ridurre la parte eccedente al ritmo di 1/20 l’anno, salva la considerazione dei : “ fattori rilevanti” già prevista dal Six Pack.
Entrata in vigore del trattato per l’Unione economica rinforzata ( ratificato da 12 paesi su 17):
1 GENNAIO 2013
Termine per trasformare le nuove norme in legge vincolante e permanente ( preferibilmente di rango costituzionale): 1 GENNAIO 2014
L’Italia ha approvato l’inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione con il voto al Senato il 21 Dicembre 2012 con solo 4 voti contrari e 222 a favore.
La nuova legge rende operativa la riforma dell’art .81 della Costituzione. Si istituisce un organismo indipendente di controllo dei conti pubblici che si chiamerà : “Ufficio parlamentare di bilancio”. Questo ufficio sarà composto da tre membri eletti dai presidenti di Camera e Senato. Uno dei tre sarà nominato presidente e avrà poteri analoghi a quelli del presidente delle BCE rispetto al board della Banca Centrale Europea.
N.B:
Tutti i partiti hanno votato a favore. Da sottolineare che l’11 agosto Bersani aveva dichiarato che : “Inserire il pareggio di bilancio in Costituzione equivarrebbe a castrarci da ogni politica economica“.
Rifondazione Comunista (attualmente non presente in parlamento) ha aderito al: “Comitato no debito” ma si allea, nelle prossime elezioni, con Di Pietro( IDV ) che ha votato a favore del pareggio in bilancio e il SEL di Vendola che dichiara di essere di sinistra finisce per sostenere il PD di Bersani.