CON LA LOTTA DEGLI AUTOFERROTRANVIERI
PER UN VERO TRASPORTO PUBBLICO!
Da anni i governi nazionali e locali (sia di centrodestra che di centrosinistra) continuano a portare avanti la privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici, purtroppo con l’avvallo, magari critico, di quella “sinistra radicale”che si dice antiliberista ma continua a occupare poltrone nelle giunte guidate dal PD, amico di banchieri e industriali.
Da anni ci ripetono che in mano ai privati i servizi funzionano meglio,da anni ormai stiamo testando sulla nostra pelle i tragici risultati di questa politica. Ma non c’è niente di cui sorprendersi!
Il privato, per sua natura, non investe soldi col fine di soddisfare i bisogni della collettività ma nella speranza di ottenere un profitto e di aumentarlo costantemente, questo aumento si ottiene o diminuendo i costi di produzione (peggioramento del servizio, diminuzione dei salari, aumento dello sfruttamento dei lavoratori) o aumentando il prezzo di vendita del prodotto (aumento delle tariffe). Non cambia niente il fatto che queste società siano a partecipazione statale, anzi, i passivi delle linee a bassa utenza vengono coperti da soldi pubblici, mentre i profitti di quelle in attivo vanno a ingrassare i privati.
Un chiaro esempio è lo stato in cui versa il trasporto pubblico locale.
Per questo il PCL sostiene pienamente le proteste messe in campo sia dai lavoratori sia dagli utenti.
SERVE UNA LOTTA VERA!
Bisogna però avere il coraggio di dire le cose come stanno: tanto più in questo periodo, in cui i capitalisti sono spinti dalla crisi a rendere sempre più radicale l’attacco contro i lavoratori, solo una radicalità uguale e contraria può sperare di ottenere qualcosa. É finito il tempo delle proteste simboliche, degli scioperi centellinati e separati settore per settore.
Lo sciopero deve tornare a essere quello per qui è nato: una lotta e non una semplice protesta, una lotta che punti, non a chiedere ma a ottenere dai padroni quello che loro non vogliono dare. Spingendoci quindi a mettere in pericolo l’unica cosa che a questi interessa: il profitto!
Per questo la singola vertenza va unificata a quelle degli altri settori, a partire dalla massima partecipazione allo sciopero europeo del 14 novembre!
Si deve costruire un vero sciopero prolungato (creando a questo fine una cassa di resistenza per sostenere gli scioperanti) e con meno preavviso possibile (lo scandalo non è quello delle assenze per malattia generalizzate tra gli autisti ma semmai, quello delle vergognose leggi antisciopero, che da anni continuano aumentare le fasce orarie di garanzia col fine di rendere innocue le lotte dei lavoratori). É chiaro che una lotta radicale creerebbe disagi momentanei agli utenti, ma proprio per questo la lotta deve essere unificata, richiedendo contemporaneamente al miglioramento delle condizioni di lavoro un miglioramento del servizio e una diminuzione delle tariffe e magari, facendo in maniera che a rimetterci siano i profitti dei dirigenti che fino ad ora non hanno conosciuto crisi.
PER LA COMPLETA RIPUBBLICIZAZIONE DEI SERVIZI
Adeguate forme di lotta richiedono anche adeguate parole d’ordine!
I capitalisti dicono che la crisi non consente più loro di sostenere un così alto costo del lavoro, noi dobbiamo rispondere che quello che non è più sostenibile è il costo dei loro profitti, lottando per la nazionalizzazione dei servizi,senza alcun indennizzo!
Non si capisce infatti perchè, se i capitalisti in questi anni hanno espropriato la collettività dei beni comuni con l’aiuto di politicanti corrotti al loro servizio,oggi la collettività e in primis i lavoratori, non possano riprendersi quello che gli è stato tolto e perchè bisognerebbe pagare un indennizzo a chi, da anni, intasca aiuti statali e sfrutta i lavoratori.
Lor signori non moriranno certo di fame. É vero, gli amministratori dagli stipendi dorati amici di lor signori, ci spiegano che lo stato non ha più risorse ma, anche qui sfugge quale sia la logica che porta un attività profittevole per un privato a non essere più sostenibile in mano pubblica.
Se poi serviranno veramente nuove risorse che si vadano a prendere dove sono: nei miliardi che lo stato regala ogni anno ai banchieri sotto forma di interessi (quindi non pagando il debito pubblico), nell’evasione fiscale dei ricchi, nei privilegi delle caste dei politici e del clero.
SOTTO CONTROLLO DEI LAVORATORI
Non saranno di certo i politicanti sul libro paga dei padroni, gli stessi che hanno male amministrato e poi privatizzato i servizi, a farsi carico della loro nazionalizzazione. Devono essere allora i lavoratori a svolgere un ruolo da protagonisti, prendendo la produzione sotto il loro controllo.
Il controllo operaio sulla produzione sarebbe il miglior modo per evitare la creazione di quei carrozzoni burocratici e clientelari che hanno mandato in malora tante aziende pubbliche.
Eliminato il costo del profitto si libererebbero risorse da destinare al miglioramento del servizio, delle condizioni di lavoro degli operai (a vantaggio anche della sicurezza degli utenti) e all’aumento del loro salario. Sotto controllo sociale si potrebbe finalmente gestire un servizio per migliorare la vita della maggioranza e non per aumentare i profitti di una minoranza, ponendo anche le basi per una mobilità ecologicamente sostenibile.
-UNIFICARE LE LOTTE FINO AD UN VERO SCIOPERO GENERALE E PROLUNGATO
-PER UN VERO TRASPORTO PUBBLICO ECOLOGICO E QUINDI A DISPOSIZIONE DI TUTTI -DIMINUZIONE DELLE TARIFFE,TRASPORTI GRATIS PER STUDENTI E DISOCCUPATI
-PER L’AUMENTO GENERALIZZATO DEI SALARI E MIGLIORI CONDIZIONI DI LAVORO
-PER LA RIPUBBLICIZAZIONE COMPLETA DEL SERVIZIO SOTTO CONTROLLO DEI LAVORATORI E DEGLI UTENTI
-CHE LA CRISI LA PAGHINO I CAPITALISTI