Durante il periodo della repubblica parlamentare, il potere statale divenne lo strumento di guerra esercitato dalla classe degli sfruttatori contro la massa produttrice del popolo. La condizione di vita per la repubblica parlamentare era dunque la continuazione di una guerra, esattamente l’opposto dello stesso “ordine”. Questo poteva essere solo uno stato di cose convulso, eccezionale. Era impossibile come normale forma politica di società, intollerabile perfino per la massa della classe media. Quando tutti gli elementi di resistenza popolare furono abbattuti, la repubblica parlamentare doveva scomparire e cedere il passo davanti al secondo Impero.
L’Impero, che dichiarava di sostenersi sulla maggioranza produttrice della nazione, apparentemente al di fuori del terreno della lotta di classe, l’Impero che esercitava il potere di stato come una forza superiore alle classi dominanti e a quelle dominate, che imponeva a entrambe un armistizio (riducendo al silenzio la forma politica della lotta di classe), che spogliava il potere di stato della sua forma diretta di dispotismo di classe col porre un freno al potere parlamentare, e quindi direttamente politico delle classi sfruttatrici, era la solo possibile forma statale in grado di assicurare al vecchio ordine sociale una proroga di vita. Esso fu dunque acclamato come il “salvatore dell’ordine” e per venti anni fu oggetto di ammirazione da parte degli aspiranti schiavisti del mondo.
Sotto il suo dominio, coincidente con i mutamenti introdotti nel mercato mondiale, prese piede un’orgia di speculazione borsistica, di truffe finanziarie, di avventure di società per azioni, che ha condotto a una rapida centralizzazione del capitale grazie alla espropriazione delle classi medie e allargando lo iato tra la classe capitalistica e la classe operaia. Tutta la turpitudine del regime capitalistico diede libero sfogo alle sue tendenze innate, fu lasciata libera senza impedimenti.
Nello stesso tempo un’orgia di lussuosa dissolutezza, uno splendore di meretricio, un pandemonio di tutte le basse passioni delle classi superiori. Questa forma finale del potere governativo ne era contemporaneamente la più prostituita, un indecente saccheggio delle risorse dello stato da parte di una banda di avventurieri, un focolaio di un immenso debito pubblico, la gloria della prostituzione, una vita fittizia di false pretese. Il potere governativo con tutto il suo ciarpame che lo copre dalla testa ai piedi, immerso nella melma. Questo era il potere statale nella sua forma ultima e più prostituita, nella sua suprema e più vile realtà. Quanto al parlamentarismo era stato ucciso dal suo stesso trionfo e dall’Impero.
[Karl Marx] [ Primo abbozzo per “La guerra civile in Francia”]