Elezioni in Grecia
L’astensionismo ha raggiunto il 38%
Nuova democrazia (destra) 129 (seggi) 29,8 %
Syriza (sinistra riformista) 71 (seggi) 26,7 %
Pasok (liberali) 33 (seggi) 12,4 %
Greci indip. (destra) 20 (seggi) 7,4 %
Alba dorata (nazisti) 18 (seggi) 6,9 %
Sinistra democratica (riform.) 17 (seggi) 6,2 %
KKE (stalinisti) 12 (seggi) 4,5 %
Antarsia (blocco di sinistra) 0,33%
Il governo dell’Austerity questa volta ha i numeri per instaurare un governo (anche se con basi d’argilla): 162 deputati su 300 (a cui si potrebbero però aggiungere i 20 eletti dai Greci indipendenti o i 17 di Sin.Dem).
Nuovi sacrifici verranno imposti al proletariato ma non è finita!
Al contrario si prospetta senza dubbio un’estate calde… e un autunno di fuoco, che vedranno l’EEK e la IV Internazionale in prima fila.
LENIN – IL CRETINISMO PARLAMENTARE
Soltanto dei mascalzoni o dei semplicioni possono credere che il proletariato debba prima conquistare la maggioranza alle elezioni effettuate SOTTO IL GIOGO DELLA BORGHESIA, sotto IL GIOGO DELLA SCHIAVITU’ SALARIATA, e poi conquistare il potere.
E’ il colmo della stupidità o dell’ipocrisia; ciò vuol dire sostituire alla lotta di classe e alla rivoluzione le elezioni fatte sotto il vecchio regime, sotto il vecchio potere.
Il proletariato conduce la sua lotta di classe senza aspettare le elezioni per incominciare uno sciopero, benché per il completo successo dello sciopero occorra la simpatia della maggioranza dei lavoratori (e di conseguenza anche della maggioranza della popolazione). Il proletariato conduce la sua lotta di classe abbattendo la borghesia, senza aspettare nessuna votazione preliminare (organizzata dalla borghesia e che si svolga sotto la sua oppressione), e nel farlo sa benissimo che per il successo della sua rivoluzione, per l’abbattimento della borghesia E’ ASSOLUTAMENTE NECESSARIA la simpatia della maggioranza dei lavoratori (e di conseguenza della maggioranza della popolazione).
I cretini parlamentari e i moderni Louis Blanc “esigono” assolutamente delle elezioni, e assolutamente organizzate dalla borghesia, per determinare la simpatia della maggioranza dei lavoratori. Ma questo è; un punto di vista di pedanti, di cadaveri o di abili ingannatori.
La realtà viva, la storia delle vere rivoluzioni mostrano che assai spesso “la simpatia della maggioranza dei lavoratori” non può essere dimostrata da nessuna votazione (per non parlare delle elezioni organizzate dagli sfruttatori, con l'”eguaglianza” tra sfruttatore e sfruttato!). Assai spesso “la simpatia della maggioranza dei lavoratori”è dimostrata NON da votazioni, ma dallo sviluppo di un partito, o dall’aumento del numero dei suoi membri nei soviet, o dal successo di uno sciopero che, per un qualche motivo, abbia acquistato grandissima importanza, o dal successo della guerra civile, ecc. ecc. (…)
La rivoluzione proletaria è impossibile senza la simpatia e l’appoggio dell’immensa maggioranza dei lavoratori per la loro avanguardia, il proletariato. Ma questa simpatia, questo appoggio non si ottengono di colpo, non sono le elezioni a deciderli, ma SI CONQUISTANO con una lunga, difficile, dura lotta di classe. La lotta di classe del proletariato PER la simpatia, PER l’appoggio della maggioranza dei lavoratori non si esaurisce con la conquista del potere politico da parte del proletariato. DOPO la conquista del potere questa lotta CONTINUA, ma in ALTRE forme.
[Lenin, Saluto ai comunisti italiani, francesi e tedeschi, 10 ottobre 1919 – Opere complete, vol. 30, pp. 46-47]