16 maggio assemblea di Partito
E’ ormai evidente che la situazione politica si sta avviando verso un attacco senza precedenti, nella storia repubblicana del nostro paese, alle condizioni di vita delle classi popolari.
Con tutti i media schierati a favore delle politiche di macelleria sociale invocata da banche e Confindustria, con tutti i principali partiti schierati con il cosiddetto governo tecnico, è del tutto illusorio aspettarsi che un’inversione di tendenza possa prodursi attraverso nuove elezioni politiche che, per il momento, nessuno di quelli che contano vuole. Comunque qualsiasi governo (borghese) si insedierà dopo di questo continuerà a fare la stessa politica: la politica per il pareggio di bilancio a spese delle classi popolari.
Del resto anche le opposizioni latitano: la cosiddetta sinistra radicale,da Vendola a Ferrero, a Diliberto si dichiara contro il governo, ma poi fa la corte al PD per una fantomatica alleanza basata su un programma inesistente. Il razzista milionario Grillo dichiara che il governo Monti ha risolto il conflitto d’interesse e Di Pietro spara ogni tanto qualche battuta contro il Governo per mascherare la propria sostanziale concordanza d’interessi con le politiche dominanti.
La CGIL, potenzialmente l’unica forza in grado di ribaltare la situazione con un grande sciopero generale fino alle cacciata del governo, si limita a qualche sciopericchio di circostanza facendo da reggicoda al PD; al quale è legata la sua burocrazia.
Solo una mobilitazione, anzi una ribellione organizzata delle classi popolari, può ribaltare la situazione, o perlomeno creare le condizioni perché questo accada prima che sia troppo tardi.
Il PCL si sta adoperando per creare un’alleanza fra i vari movimenti, fra i vari interessi che in maniera diversa vengono colpiti a fondo dal governo degli strozzini e dei padroni.
Per questo abbiamo co-promosso il: “comitato contro il pagamento del debito pubblico”, insieme ad altre forze organizzate e singoli che ha avuto il suo battesimo pubblico nelle recente manifestazione di Milano. Questo a livello nazionale mentre localmente ci adoperiamo alacremente per sostenere ogni lotta e ogni situazione antagonista, nei luoghi di lavoro, di studio e di aggregazione sociale, ovunque sia presente una potenzialità rivoluzionaria.
Siamo convinti che solo la via rivoluzionaria sia l’unica prospettiva possibile per le classi subalterne, per i disoccupati, per i giovani, per tutti i lavoratori, per tutto il proletariato, cioè per tutti coloro che non posseggono altro che il lavoro per vivere.
Ogni primo mercoledì del mese cerchiamo di fare un minimo di formazione politica sui vari argomenti all’ordine del giorno: l’economia, le istituzioni, la storia delle idee del movimento operaio, sul diritto del lavoro ecc. Perciò invitiamo iscritti e simpatizzanti a partecipare alle nostre serate di dibattito teorico. Durante l’anno siamo stati presenti davanti alle fabbriche, nelle manifestazioni e negli scioperi, locali e nazionali guadagnandoci (riteniamo), una certa visibilità fra i lavoratori.
Abbiamo un foglio di agitazione: “Opposizione comunista nelle fabbriche” che sistematicamente diffondiamo in migliaia di copie insieme ad altre migliaia per i vari appuntamenti nazionali e locali.
Tuttavia le difficoltà sono molte, dobbiamo fare i conti con l’ostracismo mediatico generalizzato nei nostri confronti (ma questo è naturalmente scontato per una forza rivoluzionaria); anzi è la condizione storica di ogni forza rivoluzionaria in un regime capitalistico.
Ultima e non marginale difficoltà in cui ci dibattiamo è il vil denaro.
Nonostante riusciamo con poche risorse a svolgere la nostra attività, questo poco deve essere perlomeno sufficiente. Noi non abbiamo nessun tipo di finanziamento pubblico, ogni euro esce dalle nostre tasche.
Questo vuol dire che dobbiamo continuamente auto-finanziarci per raggranellare quel poco che ci serve e il tesseramento è un momento essenziale per questo scopo, oltre che un’ottima’occasione per contattare i compagni e ascoltare ciò che pensano.
In conclusione: organizzarsi, partecipare, lottare è l’unica via possibile in una situazione in cui i padroni non possono comprare il consenso.
Il fallimento del capitalismo può essere l’occasione per la nostra vittoria; sempre che sapremo cogliere l’occasione senza farci travolgere dall’avvilimento e dalla passività inseguendo le sirene populiste e piccole borghesi.
Compagni/e, iscriversi al PCL non è una scelta qualunque, ma una scelta rivoluzionaria ed è per questo che dal secondo congresso abbiamo deciso due modalità d’iscrizione: militante e sostenitrice.
La tessera militante, oltre la quota tessera, comporta il versamento di una cifra mensile in base al reddito e ovviamente l’obbligo alla militanza mentre, quella da sostenitore, solo il versamento della quota tessera che è ufficialmente di 20 euro per chi lavora e di 10 euro per i disoccupati.
Mercoledì 16 maggio alle ore 21
Assemblea degli iscritti e dei simpatizzanti del Partito Comunista dei Lavoratori che si terrà presso il circolo ARCI di Forlimpopoli in via del tulipano (dietro il palazzetto dello sport).
O.d.G:
1 Relazione sulla situazione politica
2 Relazione di bilancio e sul finanziamento ( feste e iniziative pubbliche varie )
3 Relazione sul tesseramento e lo stato del partito
4 Dibattito