Ci risiamo: ogni volta che muoiono dei soldati in missione all’estero riecco una ghiotta occasione per stringersi a coorte in un caldo abbraccio di unità nazionale, con tanto di commozione ostentata e sbornia patriottarda. Anche a Forlì, dal PDL sino alla CGIL, è tutto un susseguirsi di comunicati di dolore e tristezza. Intanto, 3-4 lavoratori al giorno continuano a morire (solo in Italia) più o meno nell’indifferenza generale, senza bandiere a mezz’asta nè lutti cittadini. Che schifo! La CGIL addirittura, per bocca del suo segretario locale Santolini, si spinge a definire i tre militi recentemente scomparsi in Afghanistan “lavoratori della solidarietà internazionale”!? Nemmeno la fantasia di Orwell in “1984” avrebbe potuto partorire di meglio. Il PCL si dissocia nel modo più categorico possibile da questo piagnisteo bi-partisan, continuamo la lotta per il ritiro dell’esercito patrio da tutti i fronti di guerra in cui è impegnato e per l’azzeramento delle spese militari a favore di scuola, sanità, pensioni. Partito Comunista dei Lavoratori (PCL) sezione “D. Maltoni” Forlì-Cesena