CONTINUARE A LOTTARE
Cade il governo Berlusconi e si apre una nuova fase politica, e se un governo in principio forte e stabile è arrivato ad avere una fragilità tale da costringere Berlusconi alle dimissioni è stato anche grazie ad una crisi di consenso e ad un indebolimento avvenuto anche grazie al contributo degli studenti (culminato nella protesta del 14 dicembre dell’anno scorso).
Ma il nuovo governo, l’esecutivo tecnico Monti, non cambierà direzione nelle politiche economiche e sociali. Al contrario il compito che Napolitano gli ha affidato e in nome del quale PD, PDL e UDC sono pronti a collaborare è proprio quello di “rassicurare i mercati”; che parafrasato significa sfruttare un’ampia maggioranza parlamentare per approvare in tempi rapidi provvedimenti antipopolari che il morente governo Berlusconi in questi ultimi mesi non ha avuto la forza di attuare, approfittare della presunta autorevolezza di Monti (in quanto “tecnico competente”) per chiedere altri sacrifici ai lavoratori, agli studenti, ai pensionati e ai giovani per pagare alle grandi banche usuraie decine e decine di miliardi di interessi annui sui titoli di stato.
Per quanto riguarda il diritto allo studio si parla non solo di ulteriori tagli, sia alle scuole che alle università pubbliche (in quest’ultimo caso con conseguente aumento delle rette, tristemente in linea con altri paesi europei come l’Inghilterra), ma anche di ulteriori precarizzazioni del personale e un vero e proprio processo di aziendalizzazione delle scuole, su richiesta di Confindustria, che includa ad esempio il progressivo esaurimento degli investimenti sulle materie umanistiche e teorico-scientifiche (per la loro presunta distanza dal mondo del lavoro) e la trasformazione del dottorato di ricerca in apprendistato nelle aziende.
Se agli attacchi al mondo della scuola sommiamo i provvedimenti contro gli altri servizi pubblici, contro i beni comuni, contro il lavoro, contro le pensioni, ed è facile prevedere che purtroppo non mancheranno, appare chiara la necessità non solo di una nuova stagione di mobilitazioni studentesche, perché IL NOSTRO DIRITTO ALLO STUDIO VA ANTEPOSTO AI LORO PROFITTI, ma anche della ricerca, tra tutti i soggetti sociali a cui si chiedono sacrifici (precari, studenti, operai…), di un’unità d’azione nelle lotte che porti alla costruzione attorno ad un programma di rivendicazioni comuni di un blocco sociale di opposizione a tutti i governi che tolgono in basso per ingrassare le già grasse banche, imprese e compagnie di assicurazioni, indipendentemente dal colore, dai simboli o dalle etichette dietro cui questi governi si nascondono (inclusa la maschera di “tecnici autorevoli e competenti”).
PROPONIAMO UN GRANDE PIANO DI INVESTIMENTI SCUOLA, LAVORO E SERVIZI, PAGATO CON L’ESPROPRIO DELLE GRANDI RICCHEZZE DI BANCHIERI E INDUSTRIALI.
LE ATTULI CLASSI DIRIGENTI HANNO FALLITO, GOVERNINO I LAVORATORI, NON I BANCHIERI E I CAPITALISTI.
CELLULA STUDENTESCA DEL PCL SEZIONE DI FORLI’-CESENA