BUONA RIUSCITA DEL PRESIDIO PCL A MONTECITORIO
Pur in pieno Agosto, e con tempi di preparazione strettissimi, l’ odierna iniziativa di protesta del PCL a Montecitorio contro la rapina del governo e l’unità nazionale dei sacrifici, ha registrato una buona riuscita.
Purtroppo, nonostante il nostro appello unitario per un iniziativa comune rivolto alle altre sinistre, il PCL si è trovato “solo” in piazza. Il fatto che ciò sia accaduto nel momento in cui Tremonti annunciava in Parlamento la più pesante operazione di macelleria sociale del dopoguerra, rappresenta certo un fatto negativo, che interroga una volta di più la deriva della sinistra italiana, e nel migliore dei casi la sua assuefazione scettica alla routine.
Ma tanto più in questo quadro è significativo che la nostra presenza combattiva abbia incontrato spontaneamente sul campo la solidarietà attiva di decine di compagni, lavoratori, cittadini, che senza riferimento di partito avevano sentito il bisogno di testimoniare davanti al Palazzo la propria indignazione e rabbia: in particolare di un folto gruppo di ferrovieri del servizio notturno, vittime di liberalizzazioni. Così come è significativo che persino un gruppo di persone simpatizzanti IDV, che attendevano invano la presenza di Di Pietro, abbia finito con l’ascoltare interessato il PCL, e addirittura in più casi con l’unirsi alla nostra protesta ( che oltretutto ha registrato l’attenzione di alcune TV -la7, tg3, rainews- con rapide interviste o inquadramenti).
La delegazione del PCL portava numerose bandiere e diversi cartelli a tracolla contro governo e “opposizioni”. Le parole d’ordine del partito hanno assordato per l’intera mattinata il folto schieramento di carabinieri presenti a “difesa” del Palazzo: “Il debito ai banchieri non lo paghiamo più, vogliamo un governo in tuta blu”, “governo e Parlamento farabutti, ora basta, andatevene tutti”, “Contro rapina e malaffare, sollevazione popolare”… La piccola folla presente in piazza ha spesso ripreso i nostri slogan, ed ha applaudito il comizio di Marco Ferrando, portavoce nazionale. A latere, diversi compagni hanno persino richiesto un contatto col nostro partito.
Si tratta naturalmente di un piccolissimo episodio. Ma dimostra- in metafora- che l’audacia di un piccolo partito combattivo controcorrente, nel momento in cui intercetta l’umore popolare, è capace di trasformarsi in in un punto di riferimento di settori più larghi. E’ una lezione per l’autunno.
Perchè in Autunno davvero tutti i nodi verranno al pettine, nella lotta di classe e nella sinistra italiana. E la nostra proposta rivoluzionaria potrà e dovrà guadagnarsi uno spazio d’ascolto più largo, a partire dalla avanguardia della classe e dei movimenti. Nell’interesse generale del movimento operaio e della sua prospettiva generale.