La classe operaia deve governare!
Ieri un sondaggi riportato da La Repubblica ha fatto giustizia rispetto alle corbellerie degli ultimi decenni.
L´ascensore sociale negli ultimi anni va solo in discesa. Il ceto medio diventa minoranza. C´è insoddisfazione in Italia. Un´insoddisfazione sorda ma non più muta. Trapela da mille segnali, piccoli e grandi. Le proteste sociali che si susseguono, da mesi. Il 44% dei professionisti si dichiara precario. Solo una minoranza del 6% si colloca ancora nella borghesia.
(…)Dalla “cetomedizzazione” degli anni Ottanta – un neologismo ostico ma suggestivo, coniato da Giuseppe De Rita – si sta scivolando verso una sorta di “operaizzazione”. Singolare destino, visto che da tempo si predica
l´estinzione della classe operaia. Tuttavia, l´indicazione del sondaggio è esplicita. Il 48% del campione nazionale dice di sentirsi “classe operaia” (39%) oppure “popolare” (9%).
La delusione sociale: investe tutti. La novità assoluta è che il senso di declino sociale non riguarda i “soliti noti”. Operai, pensionati e disoccupati, su tutti.
Ma risucchia altri gruppi, che si è soliti collocare (e fino a qualche anno fa si collocavano) più in alto.
Nei ceti medi. Perfino nelle classi dirigenti.
Una quota ampia di lavoratori autonomi (20%) ma soprattutto di liberi professionisti (44%) oggi definisce la propria condizione di lavoro “precaria”.
D´altra parte, basta considerare il lavoro realmente svolto nell´ultimo anno dagli intervistati. Una componente ampia di essi (il 17% sul totale) dichiara di aver lavorato in modo temporaneo, per una parte più o meno ampia dell´anno. Si tratta dei giovani, soprattutto. E degli studenti (28%).
Una generazione precaria, si è detto. È, effettivamente, così. Una generazione senza futuro.
Scaricare le colpe su Roma padrona e il Sud spendaccione e sugli immigrati, fa sempre meno presa, alla lunga il meccanismo si è logorato.
Difficile dire che la crisi non c´è. Che le cose vanno bene. Che noi stiamo bene. Che bisogna avere fiducia (ora).
Che gli operai non esistono. Se mezza Italia, ormai, si sente e si dice
operaia. Se i ceti medi e perfino i borghesi hanno paura.
Ne siamo convinti: è suonata l’ora di assaltare il cielo!