Cinque stelle di razzismo
Nella circoscrizione 1 i grillini votano tutti gli emendamenti della Lega.
La mancanza di riferimenti culturali e di un programma definito li porta a continue oscillazioni: tra un ambientalismo più proclamato che praticato, e posizioni reazionarie sia proclamate che praticate.
Queste le dichiarazioni di Raffaella Pirini (DestinAzione- Beppe Grillo): “Checché ne dica il sindaco la circoscrizione 1 poteva intervenire con quella interpretazione. Non erano neanche necessarie le elezioni con la nostra proposta, che garantiva la massima assenza di strumentalizzazione. Gli stessi del Pd dicono che vanno quattro gatti a votare per i comitati di quartiere, che senso ha la delega data da tre persone?”. La continua deriva a destra dei grillini ricorda da vicino la parabola della Lega Nord.
Lo stesso sindaco Balzani (Pd) ha dichiarato: “quello di rappresentante nel comitato di quartiere è un ruolo non stipendiato, basato completamente sul volontariato, richiede un impegno civico”.
Nessun posto di potere a cui ambire quindi, di più… una vera e propria presa in giro per gli immigrati. Tuttavia l’asse razzista Pdl-Lega-Grillo si oppone anche a concedere elementari diritti di rappresentanza in un “parlatoio” senza poteri! Che dire? Vergognatevi!
Questa la posizione del PCL
Consulta degli stranieri – Come militanti internazionalisti abbiamo seguito i tre incontri organizzati dal Comune di Forlì per l’elezione della Consulta degli stranieri, cercando di stringere contatti con il proletariato migrante. Ci siamo così resi conto che il Comune di Forlì cerca di abbellirsi, sproloquiando di integrazione e di accoglienza, attraverso la Consulta quando invece della questione immigrazione si interessa solo per sguinzagliare i propri fedeli agenti alla caccia del solito clandestino da perseguire ed espellere. La Consulta degli stranieri è infatti totalmente calata dall’alto ed organizzata per risultare completamente impotente (non ha alcuna funzione reale se non quella di parlatoio) ed estranea ad ogni logica di solidarietà attiva tra i popoli, visto che la presentazione delle liste deve sottostare ad un rigido criterio etnico, continente per continente, contribuendo così a dividere ulteriormente gli starnieri anche al loro interno. Noi invece, per dirla con Marx, gridiamo: “Proletari di tutti i paesi unitevi”.