Il “plebiscito” è fallito. La maggioranza degli operai di Mirafiori ha votato No al referendum ricatto, che passa col voto determinante degli impiegati. E’ un risultato che smentisce clamorosamente la finta recita trionfalistica di Marchionne e Sacconi , e costituisce una sonora bocciatura operaia di quell’unità nazionale attorno a Marchionne che ha visto allineati Governo, Confindustria, PD . Ora è necessario dare a quel voto una prospettiva coerente . Non basta il No all’accordo vergogna, occorre farlo saltare. Per questo è necessario che tutte le sinistre sindacali e politiche trasformino lo sciopero dei metalmeccanici del 28 Gennaio in un vero sciopero generale di tutto il mondo del lavoro, combinato con il blocco degli straordinari , con l’occupazione delle aziende che licenziano o violano i diritti sindacali, con l’allargamento del fronte di mobilitazione a studenti, precari, disoccupati. In questo quadro la rivendicazione della nazionalizzazione della Fiat, senza indennizzo e sotto controllo operaio, è l’unica in grado di indicare un’alternativa vera al “marchionnismo” e di dissuadere eventuali imitatori.
MARCO FERRANDO