La Voce di Romagna: un caso di teppismo giornalistico
E ancora: “Compagni con falce e pennello. Scritte anarco-comuniste sui muri della città”.
L’unica cosa che c’è di delirante è l’articolo che accusa direttamente il PCL in diversi passaggi.
L’attacco al nostro partito da parte dei giornali locali non è certo una novità (leggi-1) (2), detto questo, ci preme sopra ogni cosa chiarire che la confusione politica non ci appartiene.
Tratto da: Lenin – Stato e Rivoluzione
Parlando dei blanquisti che, dopo la Comune e influenzati dalla sua esperienza, aderirono alle posizioni di principio del marxismo, Engels così definisce di sfuggita la loro posizione:
“…necessità dell’azione politica del proletariato e della sua dittatura, come fase di transizione verso l’abolizione delle classi e, con esse, dello Stato…”.
Dilettanti di critica letterale o borghesi “distruttori del marxismo” vedranno forse una contraddizione tra questo riconoscimento dell'”abolizione dello Stato” e la negazione di questa stessa formula, considerata come anarchica, nel passo da noi già citato dell’Antidühring. Non ci sarebbe di che meravigliarsi nel vedere gli opportunisti classificare anche Engels fra gli “anarchici”: accusare gli internazionalisti di anarchismo è un’abitudine oggi sempre più diffusa fra i socialsciovinisti. (…e pare che sia un’abitudine anche dei pennivendoli reazionari n.d.r)
Il marxismo ha sempre insegnato che con l’abolizione delle classi si compie anche l’abolizione dello Stato. Il passo a tutti noto dell’Antidühring sull'”estinzione dello Stato” rimprovera gli anarchici non tanto di essere per l’abolizione dello Stato, quanto di pretendere che sia possibile abolire lo Stato “dall’oggi al domani”.
Poichè la dottrina “socialdemocratica” oggi dominante ha completamente deformato l’atteggiamento del marxismo verso l’anarchismo circa la questione della soppressione dello Stato, sarà particolarmente utile ricordare una polemica di Marx e di Engels con gli anarchici. (*)